Frigento – Edilizia Scolastica, il consigliere Pugliese scrive a Renzi
Frigento – “Illustrissimo Sig. Presidente dott. Matteo Renzi, accolgo con entusiasmo la Sua volontà, espressa nel discorso di insediamento, di voler avviare il rilancio del Paese attraverso l’edilizia scolastica. Con eguale entusiasmo e favore accolgo la Sua iniziativa relativa al tour presso gli istituti scolastici italiani per verificare di persona il dissesto delle strutture dove i nostri figli trascorrono gran parte della giornata. Proprio per questo La invito, dunque, a visitare uno dei più eclatanti esempi di dissesto di edilizia scolastica presenti in Italia. Questo esempio, purtroppo, lo potrà verificare personalmente qualora accettasse il mio invito ad inserire Frigento come tappa del suo “tour nel disastro dell’edilizia scolastica”, meraviglioso paesino situato in provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia”. Questo l’incipit della lettera del consigliere comunale di Frigento Massimo Pugliese diretta al presidente del Consiglio Matteo Renzi, in merito all’edilizia scolastica.
“Il caso più clamoroso – prosegue Pugliese – riguarda la Scuola secondaria di primo grado “G. Pascoli” che, dopo tanti anni di inagibilità, è stata, da circa un anno, totalmente demolita e, da quel che sembra, probabilmente prima di vederla rinascere passerà qualche decennio. Da alcuni anni infatti, gli studenti frigentini sono costretti a frequentare le lezioni presso una struttura fatiscente, inadeguata e verosimilmente anche inagibile, adibita in passato ad ospitare parte della locale stazione dei Carabinieri e l’alloggio del comandante della stessa, ovvero nata per ospitare 7-8 persone mentre, attualmente ospita ben circa 90 alunni, a cui per dovere del vero vanno aggiunti il corpo docenti ed i collaboratori scolastici. Nel particolare, mi riferisco, oltre al già citato sovraffollamento, al numero non sufficiente di servizi igienici (2 per genere + 1 per disabili), alla mancanza di opere per facilitare la mobilità di questi ultimi ed infine alla probabile inidoneità delle scale antincendio (semplicemente bullonate all’edificio stesso).
Nel ringraziarLa per l’attenzione – conclude -, confido che Lei accolga il mio invito e mi auguro, altresì, di cuore che Lei riesca a dare concretezza agli impegni presi nei confronti del Popolo Italiano e a non ridurre il nostro amato Paese così come sono state ridotte le strutture scolastiche del mio amato paesino“.