“Oggi il Partito Democratico deve chiarire innanzitutto quale maggioranza di Governo intende costruire e con quali obiettivi. Gli scontri interni hanno determinato un’alterazione delle cose non ricomponibile solo con la definizione del nome del premier”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente vicario del gruppo Per l’Italia alla Camera, Giuseppe De Mita. “Le elezioni del 2013 – ricorda De Mita – hanno detto che nessuno è in grado di governare dentro un quadro di alleanze omogenee, ma che è necessaria una fase di intese tra partiti opposti per fare le riforme. Questa è l’origine del governo Letta. Pertanto, la maggioranza di Governo non può che coincidere con la maggioranza per le riforme. E non si può chiedere ad alcuni partiti di sostenere, specie al Senato, il duro percorso delle riforme economiche e fiscali e contemporaneamente consentire ad altri, che hanno lasciato la maggioranza non per ragioni politiche, il lustro delle riforme istituzionali. Le due cose stanno necessariamente insieme. In un anno il PD, a seconda della propria convenienza, ha dato vita all’alleanza elettorale con Sel, ha cercato l’accordo con il M5S, ha costruito le larghe intese, ha chiesto ai partiti dell’attuale maggioranza di sostenere Letta dopo l’uscita di Berlusconi, ha concluso fuori dal Parlamento un accordo con Berlusconi sulla legge elettorale mettendo in crisi il Governo. Non si può continuare a cambiare schema a seconda degli equilibri interni al Partito Democratico. A questo punto il Pd dica con chiarezza con chi e come intende costruire una maggioranza per fare le riforme. Su quella proposta ognuno farà le proprie valutazioni. Ma non si può continuare a dare per scontato che il senso di responsabilità verso il Paese valga solo per alcuni”.

Print PDF