Caso acqua Solofra, Gagliardi punta il dito contro Irno Service

gagliardi pioSolofra – Continua la polemica a Solofra per il caso acqua al tetracloroetilene. A finire nel mirino dell’ex consigliere provinciale Pio Gagliardi sono il primo cittadino Michele Vignola e il presidente della municipalizzata che gestisce il ciclo delle acque nella città della concia, Federico Pirolo.

“L’incapacità e le responsabilità del sindaco e del presidente dell’Irno Service sono incontrovertibili – spiega Gagliardi in una nota – Ad essi non spettano nemmeno le attuanti generiche: hanno esposto la salute di uomini, donne e bambini al rischio del TCE. Acclarato lo sforamento dei valori del Tce per merito esclusivo dell’Arpac – continua Gagliardi – la gestione dell’emergenza é stata un disastro totale. La cittadinanza è stata edotta dell?immediato pericolo da TCE con colpevole ritardo: solo in tarda serata (verso le ore 22.30/23.00) sono stati affissi ridicoli e minuscoli manifesti nei pressi delle chiese, quando per strada ormai non c’era nessuno. Solo nei giorni successivi si è proceduto ad avvisare la popolazione con pubblicità sonora.

Nessuno ha reso edotta la popolazione degli effetti sulla salute del Tce o percloro. Nessun manifesto è stato affisso e nessuna istruzione o regola di comportamento è stata indicata o pubblicata per l’eventuale contatto con il TCE. Tutto è stato rimesso alla buona volontà dei cittadini! L’omessa vigilanza sullo stato di salute dell’acqua pubblica e le omesse verifiche sui pozzi di un incapace Sindaco, Ufficiale di Governo, sono state mascherate dalla folcloristica gestione dello stato di emergenza culminato con la guardiania delle fontane pubbliche affidata alle associazioni di volontariato. I volontari potevano benissimo essere utilizzati già venerdì sera per comunicare ‘porta a porta’ l’emergenza, cosi come si sarebbe potuto utilizzare urgenti annunci radio-televisivi e mezzi di comunicazione di massa“.

Gagliardi pone una serie di domande: “Cosa ha fatto il gestore Irno Service Spa per impedire la contaminazione? Quali risultati hanno dato le analisi effettuate dall’Irno Service negli ultimi mesi? Perché non vengono integralmente pubblicati sul sito internet del Comune? Che attendibilità possono avere le analisi del gestore Irno service? Di cosa si è preoccupato il sindaco di Solofra, ufficiale di governo, a seguito della acclarata contaminazione del pozzo della confinante Montoro Superiore già dai primi di gennaio? Per quanti giorni i solofrani – ignari del pericolo – hanno dovuto bere acqua contaminata? La presenza in un pozzo di elevati valori di percloro o tetracloroetilene è un evento immediato o è il risultato di una continua e duratura – purtroppo sottovalutata – contaminazione? Il tetracloroetilene in eccesso presente nelle condotte e nei pozzi è un rifiuto pericoloso? Dove può essere smaltito? È necessaria una autorizzazione? Chi l’ha data?

È necessario – conclude Gagliardi -limitare il trasferimento e ricircolo del contaminante TCE nelle matrici ambientali? È necessario procedere ad azioni di bonifica dell’area per interrompere, isolare e asportare le sorgenti riscontrate nel suolo/sottosuolo e per rimuovere la contaminazione dalle acque sotterranee con interventi diretti alla falda freatica? In relazione alla persistenza del contaminante si prevedono tempi lunghi (parecchi anni) per la bonifica dell’area e per il risanamento della falda? Se non fosse intervenuto l’Arpac venerdì 10 gennaio 2014 seguendo il logico criterio della vicinanza dei pozzi di Montoro e di Solofra (se è contaminato un pozzo di Montoro è molto probabile che possa essere contaminato anche il vicino pozzo di Solofra), effettuando un rilievo in pieno centro (nella fontana dei 4 leoni in piazza S. Michele), per quanto tempo ancora avremmo bevuto acqua contaminata?“.