Vicenda Marò, SCSD: “facciamo sentire la voce dell’Italia”
Roma - Di seguito la nota di Antonio De Lieto, Segretario Generale del Sindacato CDS, in merito alla situazione dei due Marò, da due prigionieri in India.
“E’ da circa due anni che dura il calvario dei nostri Marò, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone che, in servizio di scorta, in funzione antipirateria, su una nave battente Bandiera italiana, in forza di una Legge varata dal Parlamento italiano, a seguito di una sparatoria, di cui ancora non si riesce a delineare gli esatti contorni, si trovano in India, a disposizione di quelle autorità. C’è da dire che nell’ ipotesi che la pena di morte fosse scongiurata, vi è sempre lo spettro di una condanna a lunghi anni di carcere, in una prigione indiana. Il Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD), ritiene che la gestione iniziale di questa vicenda, sia uno dei tanti errori, assieme alle norme sul lavoro e sulle pensioni ed a tante altre, del Governo Monti, e di errore in errore, siamo arrivati sino ad oggi.
Il SCSD – spiega De Lieto -, ritiene che l’Italia debba far sentire la sua voce in tutti i consessi di cui è membro. Fa parte di alleanze ed organismi che vedono anche il suo coinvolgimento, con costi elevatissimi, in missioni di pace, in tante parti del mondo. E’ giunto il momento che l’Europa, la Nato, i Paesi occidentali, facciano fronte comune con l’Italia, per far tornare i due Marò, nel nostro Paese. Il 24 gennaio vi saranno i festeggiamenti per la giornata internazionale della repubblica indiana ed è opportuno, a giudizio del SCSD, che i rappresentanti istituzionali del nostro Paese, ringrazino per l’eventuale invito e non vi partecipino. Piccola cosa? Forse, ma servirebbe quantomeno a dare un segnale al Governo indiano.
E’ necessaria – conclude il Segretario SCSD – la “schiena dritta”, anche nei confronti dei nostri amici ed alleati che, sino ad oggi, non sembra abbiano fatto molto per aiutare l’Italia, a riportare a casa i nostri ragazzi. Ritirare i nostri militari dall’Afganistan, dal Libano e da tante altri parti del mondo, alzare i toni con l’Europa e con tutti gli alleati è, a giudizio del SCSD, opportuno ed indispensabile. La politica dell’inchino e dell’amicizia e del rispetto, a senso unico, non è pagante e c’è anche da chiedersi: cosa ha fatto e fa, il Ministro degli esteri Bonino, in relazione alla vicenda “Marò”?“