Mostra dedicata a Vincenzo Volpe

I 170 anni del maestro irpino attraverso dipinti, disegni e materiali d’epoca

pexels-suzyhazelwood-3004909Dal 28 al 30 dicembre 2025 il Circolo della Stampa di Avellino ospita “Vincenzo Volpe. Maestro dell’Ottocento italiano”, una mostra che celebra i 170 anni dalla nascita del pittore grottese e riporta al centro dell’attenzione uno dei protagonisti più rappresentativi della pittura italiana fra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.

L’esposizione, curata dal critico d’arte Stefano Orga con direzione artistica di Michela Femina, è promossa dall’Archivio dei pittori irpini del Diciannovesimo secolo in collaborazione scientifica con il Centro di ricerca “Basilio Orga”.

Il percorso, articolato in tre sezioni, propone un viaggio completo nella produzione di Vincenzo Volpe attraverso dipinti, disegni, acquerelli, documenti e materiali d’epoca, molti dei quali mai esposti prima.

Le tre sezioni della mostra

1. La memoria e il racconto dell’immagine

La prima sezione ricostruisce la biografia, il contesto storico e la fortuna critica di Vincenzo Volpe attraverso documenti, litografie, xilografie, fotografie e cartoline d’epoca. Tra i materiali più significativi figurano la litografia del 1884 realizzata per sostenere i danneggiati dal terremoto di Casamicciola del 1883 e la cartolina ufficiale della XI Esposizione Internazionale Biennale d’Arte di Venezia del 1914, preziosa testimonianza della presenza dell’artista sulle principali scene espositive nazionali.

2. L’intimità del vero

Nella seconda sezione emergono la sensibilità narrativa e l’intensità emotiva del linguaggio pittorico di Vincenzo Volpe. I dipinti esposti — tra cui Profilo di donna (1879), Nello studio del pittore (1879), Lezione di catechismo (1889) e Albero solitario (1897) — raccontano la sua capacità di cogliere l’essenza dei soggetti, restituendo atmosfere intime, scene quotidiane e momenti sospesi, sempre attraversati da un forte sentimento del reale.

3. Il segno e l’anima dell’artista

La terza sezione è dedicata al disegno, cuore pulsante della sua ricerca. Acquerelli, schizzi e tecniche miste svelano l’importanza dello studio dal vero e dell’osservazione diretta nel lavoro del pittore grottese. Opere come: Giovane signora (1880), Sossio seduto (1886), Giovane suora (1887) e Ricordo del quadro “Tu es refugium” (1890) restituiscono la freschezza del tratto e l’immediatezza dell’intuizione creativa.

La mostra rappresenta un’occasione unica per riscoprire l’eredità artistica di Vincenzo Volpe attraverso un percorso che unisce la documentazione storica alla forza evocativa delle sue opere, offrendo al pubblico un ritratto vivido e completo di uno dei grandi maestri dell’Ottocento italiano.

Source: www.irpinia24.it