Mare Nostrum – Il Mediterraneo che danza
Due mostre per raccontare la danza: da Roland Petit al Mediterraneo che respira
Valorizzare il dialogo tra fotografia, danza e memoria storica. In quest’ottica Mare Nostrum – Il Mediterraneo che danza si apre alla fotografia con due mostre d’eccezione che affiancano la programmazione performativa della rassegna, trasformando gli spazi culturali in luoghi di visione, ascolto e contemplazione.
Venerdì 1 e sabato 2 agosto, nella suggestiva Certosa di San Lorenzo a Padula, prenderanno vita “Hommage à Roland Petit” e “Corpi fluidi, confini liquidi”, due esposizioni che si muovono tra la storia del grande balletto internazionale e la ricerca artistica contemporanea, per poi proseguire nelle tappe di Pontecagnano e Eboli nei mesi successivi.
HOMMAGE À ROLAND PETIT
A cura di ASMED, con la selezione fotografica di Paola Leoni e Carmela Piccione, la mostra celebra il leggendario coreografo francese Roland Petit, che ha intrecciato la sua arte con i più importanti teatri italiani: la Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro San Carlo di Napoli.
Attraverso gli scatti iconici di Lelli & Masotti, Erio Piccagliani, Andrea Tamoni, Corrado Maria Falsini, Alessio Buccafusca e Luciano Romano, la mostra restituisce la potenza evocativa di un’estetica teatrale che ha segnato intere generazioni, accanto a interpreti d’eccezione come Carla Fracci, Luciana Savignano, Alessandra Ferri, Eleonora Abbagnato, Massimo Murru, Giuseppe Picone.
Un viaggio nel cuore della danza del Novecento, tra mitologie personali e rivoluzioni artistiche, che sarà visibile anche il 3 agosto presso il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano.
CORPI FLUIDI, CONFINI LIQUIDI
A cura di Gianpiero Scafuri, con fotografie dello stesso Scafuri e di Claudio Malangone, questa mostra è un’immersione visiva tra danza e natura, tra corpo e paesaggio marino.
Le immagini raccontano l’osmosi tra il gesto coreutico e la materia fluida del mare: ogni scatto suggerisce un legame segreto, quasi mitico, tra il moto perpetuo delle onde e il fluire della carne danzante.
La mostra prosegue poi il 19 ottobre al Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano e il 24 ottobre a Eboli, accompagnando le ultime tappe performative della rassegna.
Due mostre, due poetiche, due modalità di sentire il corpo nel tempo: quello della memoria storica, che rende omaggio a un gigante della danza europea, e quello della trasformazione contemporanea, che si fa specchio del Mediterraneo come spazio fluido, poroso, in continuo movimento.
Mare Nostrum continua così a intrecciare linguaggi e visioni, attraversando luoghi e sensibilità con l’arte come guida e la danza come forma viva di pensiero e di relazione.
Mare Nostrum – Il Mediterraneo che danza è realizzato con il finanziamento della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, nell’ambito del bando nazionale per la valorizzazione dello spettacolo dal vivo nei luoghi della cultura. Il progetto è cofinanziato dal Comune di Pontecagnano Faiano, dal Comune di Padula e dalla Comunità Montana Vallo di Diano, in collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Campania.