Maltrattamento all’infanzia: Campania all’ultimo posto in Italia

Italia spaccata in due: al Sud le Regioni dove esser bambini è meno sicuro, tra fattori di rischio e carenza di servizi

Cesvi_copyrightRogerLoGuarro_1Roma, 3 luglio 2024. La Campania è la Regione italiana dove bambine e bambini sono più esposti ai maltrattamenti, considerando sia i fattori di rischio, sia quelli di prevenzione e contrasto. È quanto emerge dall’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, curato da Fondazione CESVI, alla sua sesta edizione. Ne emerge, ancora una volta, un’Italia spaccata dove il Nord è generalmente più virtuoso del Mezzogiorno.

La Campania resta all’ultimo posto della classifica stilata nel rapporto, in posizione invariata rispetto alla precedente rilevazione e preceduta al penultimo posto dalla Sicilia e al terzultimo dalla Puglia. La Regione registra il risultato peggiore in ben cinque dei sei parametri presi in considerazione: la capacità di cura di sé e degli altri, di vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di lavorare e di accedere a risorse. La capacità di acquisire conoscenza e sapere resta alla 18esima posizione, come nel rapporto precedente. La Campania si conferma così una Regione a “elevata criticità”, ossia uno di quei territori dove i fattori di rischio sono elevati, ma non vi corrisponde una reazione del sistema dei servizi, al di sotto della media nazionale (queste Regioni sono nove: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Molise, Basilicata, Abruzzo, Lazio, Piemonte). 

In Campania, CESVI è attiva a Napoli, nel quartiere di San Pietro a Patierno, con la Casa del Sorriso, struttura che sostiene l’infanzia in difficoltà e supporta le famiglie. Secondo il Comune di Napoli, il 39% dei 5.267 bambini e ragazzi assistiti dai servizi sociali ha subito maltrattamenti, spesso in famiglia. Nella Casa del Sorriso sono accolti minori e famiglie vulnerabili della zona, dove si sommano fattori di rischio come la disoccupazione, le gravidanze precoci al 14,9%, l’alto tasso di dispersione scolastica. Nello spazio multifunzionale, gestito da CESVI con la Cooperativa Sociale Il Grillo Parlante, sono promosse attività di sostegno psicologico, ascolto e orientamento, di supporto alla genitorialità, laboratori sportivi, psicomotori, artistico-espressivi, proposte educative e percorsi personalizzati per sviluppare e potenziare le proprie risorse. A livello nazionale, lo strascico della pandemia pesa ancora sul benessere di bambine e bambini quando si parla di maltrattamento all’infanzia e trascuratezza, ma si rilevano finalmente anche i primi segnali di ripresa. Questi ultimi andranno consolidati, mentre sulle famiglie pesa l’incertezza causata dalla situazione geopolitica legata alle guerre, così come dinamiche economiche, tra cui l’inflazione e il caro energia.

Il focus di questa edizione dell’Indice, dal titolo Le parole sono importanti, è dedicato al ruolo del linguaggio nel maltrattamento e nella cura all’infanzia. Lo studio si concentra sull’impatto del linguaggio abusante: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’abuso psicologico, di cui la violenza verbale fa parte, è la forma più diffusa di maltrattamento infantile tra i 55 milioni di bambine e bambini che in Europa subiscono abusi, con prevalenza del 36,1%. Quello che emerge dal rapporto è che uno degli strumenti per la prevenzione del fenomeno è investire sull’educazione alla cura e al linguaggio positivo di bambini, genitori e comunità educante, partendo proprio dalla formazione dei professionisti e dalla ricerca di un linguaggio condiviso su maltrattamento e cura nei tavoli di coordinamento territoriale. 

Source: www.irpinia24.it