“La scuola del futuro” al Carcere Borbonico

De Donno: "L'incontro rappresenta l'esordio di un nuovo modello da presentare"

WhatsApp Image 2022-11-11 at 18.09.19Oggi, presso la Sala blu dell’ Ex Carcere Borbonico di Avellino, ha avuto luogo il convegno “La scuola del futuro. Generazioni 4.0 verso la didattica immersiva”: «L’incontro rappresenta l’esordio di un nuovo modello da presentare in ottica nazionale, provinciale e soprattutto cittadina» - ha affermato la prof.ssa Antonella De Donno, Dirigente Scolastico dell’Istituto Amatucci di Avellino – «Vogliamo eliminare la dispersione scolastica, alla luce anche dei fondi PNRR da sfruttare per rinnovare le nostre classi e i nostri laboratori, puntando altresì sulle competenze digitali e non-cognitive per abituare i ragazzi al domani» – ha aggiunto la Dirigente - «I laboratori saranno dotati, in particolare, di strumentazioni di ultima generazione. Dobbiamo cercare di valorizzare quotidianamente l’impegno profuso dai nostri docenti e dai nostri alunni e cooperare con le imprese, le associazioni presenti sul territorio e con persone autorevoli che hanno un legame con il mondo scolastico, per far sì che i ragazzi possano comprendere che le istituzioni sono presenti e che noi siamo con loro» - ha continuato De Donno.

Numerose le personalità di spicco presenti all’evento tra cui  il promoter-advisor d’Istituto il prof. Antonio Guacci e i rappresentanti IUL, partner del progetto: «La giornata di oggi è molto importante come lo è il tema del convegno. Ci stiamo ponendo delle domande che vertono verso il riposizionarsi nelle nuove esigenze del mercato» - ha dichiarato la Prof.ssa Anna di Pace, rettrice IUL – «Si parla di trasformazione digitale e digitalizzazione, che non sono la stessa cosa, e dell’esigenza di adottare nuovi schemi perché le abitudini e il mercato del lavoro sono cambiati» – ha sottolineato di Pace - «L’università deve accogliere le istanze che vengono dalla scuola e dal mondo del lavoro e innovarsi sia da un punto di vista metodologico, formando i docenti e investendo nel faculty development, sia nelle strategie e nelle tecnologie» - ha continuato di Pace.

«Come IUL siamo un’università telematica non interamente privata perché abbiamo all’interno del nostro consorzio due enti pubblici: l’ INDIRE, che si occupa di ricerca innovativa, e l’Università di Foggia che è un ateneo del sud. Ci distinguiamo per questo da tutte le altre università telematiche e cerchiamo di andare verso queste nuove richieste» - ha concluso di Pace.

Source: www.irpinia24.it