Al Cimarosa si eseguiranno Hummel, Mendelssohn, Chopin, Rachmaninov

cimarosa conservatorioAvellino - Mercoledì 23 ottobre nell’Auditorium dell’Istituto Cimarosa, con Rarità Cameristiche del primo Romanticismo l’ensamble da camera del Cimarosa presenterà due compositori, Johann Nepomuk Hummel e Felix Bartholdy Mendelssohn, attraverso due formazioni che ne caratterizzano l’originalità. “L’estensione a quintetto e sestetto di quelli che solitamente sono trii di  pianoforte, violino e contrabbasso rende la gamma di frequenze più ampia dando maggiore consistenza timbrica ai brani suonati” spiega Massimo Testa (Violino) che, insieme a Simone Basso (Viola) Mattia Mennonna (Viola), Danilo Squitieri (Violoncello), Vincenzo Lo Conte (Contrabbasso) e Pierfrancesco Borrelli (Pianoforte) porterà in scena il concerto.

E’ convinto che la musica classica possa essere comunicata anche ai giovani Mattia Mennonna, allievo del Conservatorio, secondo il quale bisogna iniziare a portare questa musica fuori dalle mura dell’Istituto e in modo più informale per abituarli all’ascolto.

Venerdì 25 alle ore 19.30 sarà la volta dell’ultimo dei concerti in programma affidato al pianista Massimo Severino che proporrà Fryderyk Chopin e due preludi e sei momenti musicali di Sergej Vasil’evi Rachmaninov.

 Il maestro Testa ci dà qualche informazione in più sulle opere che saranno presentate durante il concerto:“Stilisticamente,  la musica di Hummel rappresenta la fine dell’era classica viennese e costruisce un ponte tra questa e il Romanticismo. Il famoso critico musicale Rudolf Felber descrisse il Quintetto, in programma per il concerto di mercoledì, in questo modo: il Quintetto Op.87 è un capolavoro; il primo movimento (Allegro e risoluto assai) nello stesso tempo cattura e impressiona l’uditore con la sua energia e la sua passione. La caratteristica principale è quel carattere marziale, dopo di questo il Minuetto, Allegro con fuoco, un misto di animazione ed esuberanza con una vena malinconica. Il finale, Allegro agitato, è pieno di allegria spensierata e finisce con una chiusura brillante e di effetto. Per Mendelsshon sembra che il rapporto che questi ebbe con Goethe sia stato molto importante. Nella musica mendelssohniana classicismo e romanticismo si integrano e si compenetrano in una perfetta simbiosi ideale. In questo, il compositore risponde in pieno alla ideologia goethiana, in quanto è il musicista più romanticamente classico che sia mai esistito, perché ogni elemento armonico e ritmico del disegno musicale è al suo posto preciso e si inquadra dentro lo schema della forma-sonata. A lui, inoltre, si debbono i concerti con cui fece conoscere alla Germania Orlando di Lasso, Victoria, Palestrina, Leo, Lotti, Durante. Il sestetto in re maggiore op.110 per violino, due viole, violoncello, contrabbasso e pianoforte, in programma per il concerto, non si distacca da quella chiarezza melodica e da quella serenità spirituale che sono componenti principali della sensibilità inventiva del musicista e al pianoforte si contrappongono i cinque strumenti ad arco in un arabesco di sonorità essenzialmente brillanti. Si avverte specialmente nel Minuetto con tempo agitato, una certa tensione a rompere gli schemi formali e proiettarsi verso un tipo di scrittura innovativo .Ma nella sostanza il sestetto ha un impianto melodico e armonico perfettamente lineare”.