Ambito Territoriale Sociale A04 – Tenneriello: “Il Commissario sia una personalità super partes”
Il primo cittadino di Prata P.U., Gaetano Tenneriello, ha inviato al Dirigente Settore Politiche Sociali, Dott. Antonio Oddati, le osservazioni e le controdeduzioni in merito all’avvio, da parte della Giunta Regionale della Campania, delle procedure di Commissariamento dell’Ambito Territoriale Sociale A04. La nota, inoltre, è stata inviata al Presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, agli assessori regionali Ermanno Russo e Severino Nappi, e ai sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale A04.
Di seguito vi proponiamo il contenuto delle osservazioni redatte da Tenneriello:
In riferimento alla nota in oggetto, con la presentevorrei attirare l’attenzione delle S.S.L.L. su una serie di questioni attinenti il nuovo Ambito Territoriale Sociale A04 (ATS) e manifestare le mie preoccupazioni circa l’impasse in cui versa l’erogazione dei servizi sul territorio in danno soprattutto ai cittadini più fragili delle nostre comunità.
A distanza di oltre un anno dall’adozione della DGR n. 320/2012, appare evidente che la scelta di aver accorpato i 15 Comuni soci del Consorzio di Servizi Sociali A4 con la città di Avellino è stata cieca. Sarebbe stato più opportuno accorpare l’ATS di Mercogliano, conurbato con Avellino, piuttosto che accorpare territori come la Valle Caudina distanti ben oltre 40km oppure comuni come Petruro Irpino con una popolazione di circa 300 abitanti che ha esigenze sicuramente diverse dalla città capoluogo. Probabilmente, come sempre accade in questi casi, la scelta è stata fatta atavolino senza tener conto delle reali esigenze delle popolazioni. Sulla questione, tra le altre cose, noi Sindaci di periferia non abbiamo avuto alcuna possibilità di esprimere il nostro parere. Nessuno ha mai avuto la sensibilità di coinvolgerci sulla questione che, col senno di poi, è risultata essere devastante.
La difficile coesistenza del comune di Avellino con gli altri più piccoli 15 comuni ha determinato l’impossibilità di avviare il nuovo ATS che, ad oggi, risulta essere inattivo. Io sono convinto che, il comune di Avellino, indicato dalla Regione Campania – nelle more dell’individuazione della forma giuridica di gestione associata – quale Ente capofila dell’ATS in quanto Comune con maggior numero di abitanti, non ha saputo individuare il giusto percorso per trovare le soluzioni più condivise e più adatte al territorio di riferimento.
Il comune di Avellino ha preferito agire con arroganza, pensando che tutto gli fosse dovuto e che la mediazione, la condivisione ed il buon senso non fossero necessari. Va detto, tuttavia, che il vice-sindaco di Avellino, dott. La verde, ha sempre pubblicizzato, anche sulla stampa, che il suo comportamento è frutto di un’intesa con gli Uffici regionali che lo guidano nelle scelte e nel modus operandi.
Ad ogni buono modo, l’unico obiettivo che è riuscito a raggiungere la DGR in oggetto è sicuramente la divisione del territorio. La politica si è così impadronita dell’ATS e lo sta soffocando. Interessi di bottega, affaristi di ogni sorta sono pronti a fare del Piano Sociale di Zona A04 un banchetto nunziale.
Alla luce di quanto innanzi, ritengo necessario precisare che :
- di fatto il comune di Avellino non ha messo in condizione gli altri Comuni dell’Ambito di adempiere,entro lo scorso 16/09/2013, data di scadenza fissata dagli uffici regionali, alle disposizioni di cui agli articoli 10, 21 e 52 bis della legge regionale n. 11/2007 ed alle indicazioni operative per la presentazione del piano sociale di zona triennale 2013/2015 approvate con decreto regionale n. 308/2013;
- dal mese di maggio 2013 a tutt’oggi, il comune di Avellino ha convocato solo 3 Assemblee dei Sindaci. La prima è stata interlocutoria. La seconda svoltasiil 26/07/2013 si è conclusa con un nulla di fatto per l’abbandono della seduta da parte del rappresentante istituzionale del comune di Avellino, il vice-sindaco La Verde. La terza ed ultima riunione dell’Assemblea dei Sindaci, sempre presieduta dal dott. La Verde, si è tenuta il 22/08 u.s., ed anch’essa si è conclusa con un nulla di fatto. Da allora, nonostante svariati solleciti che i Sindaci dell’ex Ambito A4 hanno fatto pervenire al comune di Avellino per tentare una mediazione ed avviare un tavolo tecnico di lavoro finalizzato ad elaborare il Piano Sociale di Zona, il comune di Avellino ha assunto un atteggiamento ostile e di chiusura netta;
- all’improvviso, giovedì 05/09 u.s., il comune di Avellino, svegliandosi dal letargo in cui era piombato dal 22/08, invia a mezzo PEC a tutti i comuni dell’Ambito, con nota n. 44594 del 05/09/2013,una diffida minacciando gli stessi ad approvare entro 5gg, in seno ai rispettivi consigli comunali, il Regolamento di funzionamento dell’Assemblea dei Sindaci e lo schema di Convenzione ex art. 30 – D. Lgs 267/00 per la gestione associata delle funzioni sociali che individua Avellino quale capofila. Documenti elaborati e proposti dal comune di Avellino ed imposti a tutti gli altri senza un loro coinvolgimento nella definizione dei contenuti e quindi delle scelte. Venerdì 06 settembre il comune di Avellino rinvia a mezzo PEC a tutti i comuni dell’Ambito una nuova diffida, nota n. 44858,che rettifica ed integra la documentazione inviata il giorno precedente con la quale comunica di aver rinunciato al voto ponderato in senso all’Assemblea dei Sindaci (quindi al 49,6% prima ed al 35% poi) e di aver deciso di accogliere le richieste degli altri Sindaci relative all’applicazione del principio di una testa un voto. Lunedì 09 settembre il comune di Avellino, con nota n. 44953, rinvia a mezzo PEC a tutti i comuni dell’Ambito una nuova rettifica ed integrazione della documentazione inviata i giorni precedenti. Con tale nota viene chiesto ai Comuni di eliminare dalla documentazione il riferimento al verbale dell’Assemblea dei Sindaci del 20/12/2012, verbale oggetto di ricorso al Presidente della Repubblica da parte del Consorzio A4 perché considerato falso (il Consorzio A4 è in attesa dell’esito del ricorso).Vorrei precisare, infatti, che, contrariamente a quanto riportato in tale verbale, i presenti assegnavano al comune di Avellino il ruolo momentaneo di capofila, vale a dire fino al 31.01.2013, ed individuavano il Consorzioquale la forma giuridica per la gestione associata del nuovo Ambito;
- ad oggi, 27 settembre 2013, hanno approvato in consiglio comunale il Regolamento di funzionamento dell’Assemblea dei Sindaci e lo schema di Convenzione ex art. 30 – D. Lgs 267/00 per la gestione associata delle funzioni sociali che individua Avellino quale capofila n. due comuni: Avellino e Montefredane. Un comune l’ha approvati con decreto sindacale e tre comuni con delibere di giunta, in dispregio all’art. 42 del TUEL;
- il Coordinamento Istituzionale, non essendo stato regolamentato, di fatto non ha potuto funzionare. I Comuni non hanno adottato, su proposta del Coordinamento Istituzionale, la forma associativa per l’esercizio delle funzioni e delle modalità di gestione degli interventi e dei servizi programmati nel piano sociale di ambito. Illegittimamente, addirittura, n. 7 Comuni su 16, si sono riuniti presso il comune di Avellino ed hanno sottoscritto un verbale di un presunto Coordinamento Istituzionale del 13.09.13, mai ufficialmente convocato, prendendo autonomamente decisioni importanti 8° tal proposito n. 8 Sindaci hanno già notiziato gli Uffici regionali con nota del 19/09/2013);
- la maggioranza dei Comuni del nuovo Ambito, invece, ha deliberato, in seno ai rispettivi Consigli Comunali, tra i mesi di maggio e luglio 2013, che la forma giuridica di gestione associata del nuovo Ambito è il Consorzio A4 esistente e non la Convenzione ex art. 30 – D. Lgs. 267/00;
- non è stato possibile adottare, mediante Accordo di Programma, il piano sociale di zona degli interventi e servizi sociali che avrebbe dovuto essere sottoscritto dai Comuni dell’Ambito, dalla Provincia ed, in materia di integrazione sociosanitaria, dall’ASL Avellino. Il piano sociale di zona avrebbe dovuto, infatti, essere concertato con i Comuni dell’ATS, la Provincia, la Comunità Montana del territorio, i soggetti del terzo settore, le OO.SS., gli altri soggetti della solidarietà locale ed, invece,nessuno è a conoscenza se è stata o meno elaborata la programmazione sociale che andava presentata agli uffici regionali lo scorso 16/09/2013;
- non è stato istituitoil Fondo Unico di Ambito (FUA) di cui all’articolo 52 bis della legge regionale n. 11/2007;
- non è stato dotato il nuovo Ambito degli strumenti dicontrollo di regolarità amministrativa e contabile, di gestione e di valutazione e controllostrategico di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 (Riordino e potenziamento deimeccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultatidell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell’articolo 11 della L. 15 marzo1997, n. 59);
- non sono stati adottati iRegolamenti di Ambito necessari alla gestione del sistema integrato locale.
Mi auguro che il Commissario ad actanominato con provvedimento del Presidente Caldoro, previa DGR, sia una personalità super partes che eviti di patteggiare per una parte dei comuni piuttosto che per l’altra. Il territorio ha necessità di ristabilire un equilibrio tra gli Enti, le OO.SS., il III settore, al fine di poter proseguire il lavoro realizzato in tanti anni e rafforzare il sistema di servizi sociali e socio-sanitari per migliorare le risposte ai bisogni dei cittadini e, contestualmente, riuscire a garantire i livelli occupazionali delle 22 figure professionali, tutte laureate, che da 12 anni lavorano con l’ex ATS A4. Sarebbe davvero un peccato privare il territorio di tante esperienze professionali maturate sul campo. Credo, inoltre, che non sia intelligentecostringere i Comuni a chiudere il Consorzio A4 – che ha dimostrato negli anni di funzionare ed erogare servizi di qualità molto apprezzati dagli amministratori dei 15 comuni soci – e spingere verso la Convenzione ex art. 30 TUEL con a capo il comune di Avellino che, negli ultimi anni, non ha dimostrato di non saper gestire neppure il proprio Piano Sociale di Zona.In extremis, vorrei suggerire alla Giunta regionale di valutare la possibilità, altresì, di lasciare, da un lato, il comune di Avellino con il proprio Ambito e, dall’altro, i 15 Comuni con il Consorzio A4.