Conferenza stampa in Senato: “23 novembre 1980-2020: terremoto dell’Irpinia e mitigazione del rischio sismico”

Il terremoto d'irpina dopo 40 anni, tra commemorazione e prevenzione

Terremoto NuscoSi è tenuta questa mattina una conferenza stampa da remoto dal titolo “23 novembre 1980-2020: terremoto dell’Irpinia e mitigazione del rischio sismico”.

Il dibattito, promosso dal senatore Ruggiero Quarto (M5S), ha visto l’intervento del Vice Ministro dell’Interno Vito Crimi, del Presidente dell’INGV Carlo Doglioni, il Prof. Mauro Dolce del Dipartimento della Protezione Civile e il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Arcangelo Francesco Violo.

Il senatore Quarto ha in apertura dedicato un affettuoso saluto a tutte le vittime di quel tragico evento e dei terremoti successivi che hanno colpito la popolazione. “Il modo migliore per commemorare i morti è pensare ai vivi” – dice Quarto citando Pertini- “questa deve essere un’occasione di riflessione e di studio per una maggior risposta agli eventi sismici.

“Sono trascorsi quarant’anni, un’eternità in termini di progresso scientifico, oggi abbiamo una protezione civile fiore all’occhiello del paese, ma si continua a soccombere di terremoto. Bisogna passare a politiche di prevenzione del rischio sismico che, sebbene già operative, vanno incentivate e rafforzate.” Conclude infine il senatore cedendo la parola al presidente dell’INGV Carlo Doglioni.

“In Italia abbiamo una delle migliori scuole di ingegneria sismica” - dice il prof. Doglioni, successivamente illustrando da un punto di vista tecnico la dinamica dell’evento sismico del 23.11.1980: “ Il terremoto dell’80′ ha colpito un’area di almeno 6mila km/quadri. Questa sismicità è stata dovuta all’attivazione di una faglia ed all’estensione appenninica in quell’area geografica. La sismicità in Italia è costante. Quel terremoto ha innescato un processo di prevenzione incredibile, oggi ci sono oltre 400 stazioni di rete sismica nazionale sul territorio, sebbene c’è ancora molta strada da fare. Oggi l’analisi satellitare ci permette di fare cose che all’epoca erano impensabili, possiamo fare uno studio sintetico delle magnitudo massime e dei volumi che potrebbero essere coinvolti su un piano di faglia in un evento sismico, sebbene non abbiamo ancora la tecnologia che ci permette di prevedere i terremoti.”

Prende poi la parola il Prof. Mauro Dolce del Dipartimento della Protezione Civile. “All’epoca la Protezione Civile era davvero agli albori, all’epoca l’esercito era lontano dall’Irpinia e quelle strade erano di difficile accesso. In seguito furono dispiegati circa 38.mila uomini e si discusse di una riforma della Protezione Civile. Da allora la legislazione in materia di  Protezione Civile è stata resa materia concorrente con le regioni. L’aspetto a cui oggi puntiamo è una sempre maggiore conoscenza delle risorse scientifiche in ottica di prevenzione.”

Chiude l’intervento il Vice Ministro dell’Interno Vito Crimi: “ Bisogna avere consapevolezza che il nostro paese è esposto al rischio sismico. Oggi sono previsti numerosi bonus per la costruzione finalizzata alla crescente attenzione verso il rischio da terremoto. Dobbiamo investire sulle generazioni future. I maggiori interventi infrastrutturali sono stati finalizzati al potenziamento delle strutture scolastiche, la scuola e gli edifici pubblici hanno la priorità. Quanto alla ricostruzione, l’irpinia purtroppo rappresenta un fallimento per la politica, in termini di risposta tardiva e di infiltrazioni camorristiche sopravvenute. Oggi abbiamo la consapevolezza degli appetiti di mafie e di alcuni imprenditori spregiudicati, ed abbiamo gli strumenti per limitare contaminazioni.”

 

Source: www.irpinia24.it