Avellino, nuovo processo per la strage del Bus di Baiano

Rinvio a giudizio per un progettista di Autostrade per le dichiarazioni rese nel processo sull'incidente dell'acquedotto di Acqualonga

111324858-76e5662d-af42-4bbb-a4c4-6e5b06bf1ab4Avellino- Certamente i nostri lettori ricorderanno la tragica vicenda che nel Luglio 2013 vide coinvolto un pullman che, a causa di un guasto all’impianto frenante e alla mancata resistenza del guardrail del viadotto autostradale, precipitò da un viadotto sito tra Baiano e Monteforte Irpino provocando 40 vittime e causando il più grave incidente stradale in Italia.

Il relativo processo, che vide la competenza del giudizio incardinarsi presso il Foro di Avellino, si risolse in primo grado, fra molte polemiche, con 8 condanne e 7 assoluzioni per dipendenti e dirigenti di Autostrade.

Giunge ora la notizia del rinvio a giudizio per Paolo Anfosso, progettista di Autostrade, che dovrà affrontare l’accusa di falsa testimonianza proprio per le dichiarazioni rese nel corso del primo giudizio di merito, che sono apparse contraddittorie.

Durante l’inchiesta, Anfosso aveva ammesso di non aver sostituito le barriere – sotto accusa per non aver contenuto l’urto con il pullman carico di pellegrini – perché c’era stata un’indicazione del cda di Autostrade in questo senso. Ma durante il dibattimento pare che il progettista cambiò versione contribuendo, nei fatti, a far assolvere i vertici della concessionaria.

In proposito va specificato che Anfosso, non coinvolto nel giudizio ed ascoltato solo in qualità di persona informata sui fatti, fu interrogato circa le modalità di conferimento dell’incarico di progettare la revisione delle barriere , sulle caratteristiche dei new jersey e sulla pianificazione dei sopralluoghi per definire la sostituzione delle barriere danneggiate. In primo grado il giudice competente, dott. Luigi Buono, negò, in sentenza, l’autorizzazione alla trasmissione del verbale contenente le deposizioni in udienza alla procura non ravvisando gli estremi per la falsa testimonianza, ritenendo le affermazioni rese dallo stesso Anfosso in linea con quelle rese da altri tecnici, dirigenti e funzionari che furono uditi.

Tale giudizio potrebbe certamente influenzare quello pendente presso la Corte d’Appello di Napoli sulle stesse circostanze, nella speranza di poter finalmente far luce sulle responsabilità per i fatti tragici cui ancora oggi si cerca una risposta.

Source: www.irpinia24.it