Buscaino: “Fingono di volere salvare la gestione pubblica ma lavorano per la privatizzazione”
Così la Referente Provinciale del Coordinamento campano Acqua Pubblica
Avellino – La delibera del comune di Avellino votata nel Consiglio monotematico su ACS presenta dei punti positivi. Uno di questi è di non cambiare lo Statuto di ACS.
Lo Statuto dice che le quote azionarie possono essere cedute solo a enti locali che ne entreranno a far parte ( gli esponenti del PD coinvolti con ACS invece volevano cambiare lo Statuto per dare la possibilità al privato di entrare in società), mentre il punto che dice che l’acqua deve essere gestita esclusivamente dal pubblico è vago e non è supportato dal diritto.
Per essere sicuri che resti pubblica c’è bisogno di un’azienda di diritto pubblico perchè in ACS la clausola che vieta l’ingresso del privato può essere cancellata se lo decidono i soci. Abbiamo bisogno di maggiori garanzie. Fra i punti positivi c’è la richiesta alla Regione di un piano di investimenti straordinari a sostegno del sistema idrico irpino.
Si chiede la cancellazione del piano Pozzoli, ma una parte del piano Pozzoli è già saltata perchè i comuni non hanno liquidità per ricapitalizzare ACS, ma i 60 milioni per le reti sono stati già stanziati, bisognerebbe sollecitare la Regione ad erogarli.
Tutto questo avviene in uno scenario di formazione di una grande multiutility del centro sud che affideranno ad ACEA. E addio acqua pubblica. L’agenzia di stampa Iltalpress ci comunica che è nata Rete Campania, una rete composta dalle aziende campane del servizio idrico integrato con la firma di Utilitalia (Federazione delle imprese energetiche idriche ambientali che difende gli interessi dei gestori privati). Queste sembrano prove tecniche di accorpamenti ( anche se ancora non c’è niente) per la formazione della grande multiutility che è poi in progetto di essere affidata ad ACEA.
E in questo clima di pericolo per la gestione pubblica quasi tutti i consiglieri intervenuti al Consiglio monotematico tranne Santoro e Picariello, hanno affermato di non volere un consorzio pubblico in cui il privato non può entrare e di preferire a questo la SpA. Mi chiedo ma perché la SpA? Forse hanno paura che con l’azienda consortile pubblica non si possa più privatizzare la gestione dell’acqua? Il mio pensiero è che queste persone siano dei sepolcri imbiancati. Il Sindaco Festa per supportare la SpA ha scomodato anche il prof Lucarelli dicendo che glielo aveva suggerito lui che il consorzio pubblico non si può fare.
E nonostante la smentita del prof Lucarelli che è intervenuto su una radio locale e sul Ciriaco che smentisce di avere mai detto queste cose a Festa, le scuse di Festa non arrivano. Non arrivano a Lucarelli e a tutti i cittadini a cui lui ha mentito. Il prof Lucarelli invece dice che il consorzio si può fare benissimo, così come è stato fatto ad Agrigento. Ad Agrigento sono giunti a questo dopo le ruberie del privato che si faceva pagare in bolletta una depurazione che non avveniva, fornendo acqua di pessima qualità.
Ciarcia ci assicura che le cose si stanno mettendo bene, ma non sappiamo qual’è la verità, bisogna aspettare il prossimo bilancio per avere dati certi. Lui ha avviato una attività di recupero, ridotto alcuni costi e fatto accordi transattivi col fisco. Ma tutto si saprà quando si confronterà il bilancio con quello dell’anno precedente. Ma i debiti continuano a crescere e senza un aiuto dalla Regione, ACS non ce la può fare. Il problema è proprio questo, che la Regione non vuole aiutare ACS come invece ha fatto con GORI che è privata. La Regione ha prodotto la legge 15 per privatizzare e aspetta solo che ACS fallisca per metterla a gara e affidarla al privato. La volontà politica è quella di privatizzare anche se dicono il contrario.
Alcuni vorrebbero cacciare Ciarcia, ma qui bisognerebbe cacciare tutti quelli che hanno creato questa situazione e che adesso interpretano la parte di quelli che non vogliono privatizzare e cercano soluzioni, ma dichiarandosi a favore della SpA e contro il consorzio, mentono spudoratamente e aspettano solo il crollo finale per privatizzare facendo finta che loro non c’entrino. Per non assumersene la responsabilità politica e continuare a prendere voti dai cittadini ignari. I cittadini se vogliono la gestione pubblica non devono più votare queste persone e neanche i partiti che li sostengono. Spero che se ne ricordino alle elezioni regionali
Giuseppina Buscaino Nebbia Referente Provinciale Coordinamento campano Acqua Pubblica