Capodanno: “Vomero, no a fiere e sagre mangerecce!”

Così il presidente del Comitato Valori collinari

Vomero-NapoliNapoli – “Oramai – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente delle Circoscrizione – il Vomero, con i suoi 48mila residenti, su appena due chilometri quadrati di superficie, con i quasi duemila esercizi commerciali a posto fisso, che, notoriamente, attraversano una lunga quanto persistente crisi, con le istituzioni preposte che fino a questo momento non hanno mosso un dito per la soluzione di alcuni gravi problemi che attanagliano, da un poco di tempo a questa parte, il quartiere collinare, dalla presenza di cumuli di rifiuti, ingombranti compresi, a tutte le ore, alle numerose buche e avvallamenti sulle strade con conseguenti pericoli, ma principalmente per i gravi problemi di ordine e sicurezza pubblica, anche in questi giorni alla ribalta delle cronache, sembra assumere sempre di più l’aspetto di uno dei tanti paeselli della provincia partenopea, dove, pure per richiamare persone da altre zone limitrofe, tradizionalmente si organizzano sagre, fiere e feste paesane per l’esposizione e la vendita di prodotti alimentari “.

“In passato, – ricorda Capodanno – quando il Vomero, a parte alcuni casali, era una lunga distesa di giardini e di terre coltivate, coltivazioni tra le quali prevaleva il famoso “broccolo”, una sagra di questo genere avrebbe certamente avuto una ragione d’essere. Oggi, nel terzo millennio, con la colata di cemento che ha distrutto da tempo orti e giardini sulla collina, certamente non ha più alcun senso. Inoltre va considerato che le fiere di prodotti alimentari, si tengono in quelle che pomposamente vengono definite “isole pedonali” realizzate in alcuni tratti di via Scarlatti, e aree limitrofe, e di via Luca Giordano, laddove, in realtà, si tratta di limitate porzioni di strade che sono stati semplicemente chiusi al traffico, perlomeno sulla carta, visto che sovente si registra la presenza di autoveicoli privati in transito e in sosta sia per la carenza dei necessari controlli sia per la mancanza di dissuasori a scomparsa ai varchi che garantirebbero il passaggio ai soli veicoli autorizzati. Laddove invece, lungo alcuni di tali varchi, sono presenti solo alcune fioriere “ballerine” che vengono spostate alla bisogna, consentendo comunque il passaggio degli autoveicoli”.

Inoltre – aggiunge Capodanno – in concomitanza con la chiusura dei suddetti tratti di strada di via Scarlatti e di via Luca Giordano, non è stato realizzato mai neppure uno stallo di parcheggio pubblico limitrofo, la qual cosa ovviamente contribuisce ancor più ad intasare il già asfittico traffico del Vomero, traffico che sovente, pure per le autovetture parcheggiate in seconda fila nelle poche strade ancora percorribili, a causa della carenza dei necessari controlli, paralizza l’intero quartiere. Senza considerare il fatto che già abitualmente i tratti di strada chiusi al traffico veicolare hanno subito l’invasione di gazebo, ombrelloni, tavolini e sedie, la qual cosa costringe da sempre i pedoni a fare lo slalom per transitarvi”.

“Infine – puntualizza Capodanno -, va anche osservato che le iniziative in questione, in mancanza di un regolamento organico che ne disciplini la realizzazione, regolamento già adottato da altri Comuni, possono avere ripercussioni particolarmente negative sulle attività commerciali presenti nei tratti di strada interessati, dal momento che gli stand, posizionati dinanzi a tali esercizi, in maniera tale che, per osservare i prodotti esposti, i pedoni devono passare al centro della carreggiata, oscurano di fatto le vetrine dei negozi a posto fisso”.

“Sotto l’aspetto economico, poi – prosegue Capodanno – il danno potrebbe essere ancora maggiore, dal momento che i passanti, attratti dalla degustazione e dalla vendita dei prodotti alimentari esposti negli stand, diserterebbero i numerosi esercizi commerciali della zona”.

“Un altro tema che viene posto all’attenzione degli uffici competenti – aggiunge Capodanno – riguarda gli aspetti igienico-sanitari, trattandosi di prodotti alimentari, con la necessità di potenziare i controlli del caso ma anche con un incremento di tutte quelle attività atte a garantire la pulizia dei tratti di strada interessati, attraverso un adeguato e costante servizio, pure per la rimozione dei rifiuti solidi urbani. Al riguardo bisogna tener conto delle severissime linee guida, dettate Comunità europea e applicate a piccole e grandi manifestazioni enogastronomiche. In base al regolamento, per il rispetto del quale è prevista la vigilanza delle aziende sanitarie, è obbligatorio ottemperare alle norme Haccp, Hazard Analysis and Critical Control Points, sull’igiene, dotando il personale di vestiario di ricambio, allestendo spogliatoi, bagni e lavelli, possibilmente a pedale, con acqua corrente

“Ci sono poi da tener in conto i problemi legati alla sicurezza- sottolinea Capodanno – anche per le difficoltà che potrebbero insorgere al passaggio dei mezzi di soccorso, ambulanze e veicoli dei vigili del fuoco, in particolare, anche a ragione delle notevoli restrizioni delle carreggiate, determinate dagli stand e dell’affluenza del pubblico. Al riguardo si richiama anche la necessità di rispettare, pure ricordando tragici eventi avvenuti nel corso di analoghe manifestazioni pubbliche, le linee guida da applicare laddove si possono presentare particolari rischi di criticità in termini di sicurezza per i luoghi e i partecipanti, così come indicati nella direttiva varata con la Circolare n. 11001/1/110/(10) del 18 luglio 2018 del Ministero degli Inter”.

Capodanno, rilancia al riguardo anche una petizione on-line, presente al sito: http://chng.it/G77WPGBRPJ, petizione che ha già raccolto coltre 250 sottoscrizioni, e con la quale si chiede all’amministrazione comunale di vietare l’organizzazione di tali tipi di manifestazioni al Vomero, segnatamente nei tratti di strada chiusi al traffico veicolare e destinati al transito pedonale di via Scarlatti e di via Luca Giordano e, nel contempo, di procedere, attraverso un progetto univoco ed armonico, alla sistemazione complessiva di tutte le strutture che attualmente occupano il suolo pubblico in tali tratti di strada, nel rispetto delle vigenti normative.

Source: www.irpinia24.it