Alto Calore, Sindaci, Sindacati: La “riflessione” di Claudio Rossano

Claudio-Rossano2E’ una lunga requisitoria quella di Claudio Rossano che, spaziando con la memoria, invita a riflettere sull’attuale questione “Alto Calore”. “Si assiste oggi ad un simpatico dibattito da parte di Sindaci e Sindacati sul ruolo della società Alto Calore, sui suoi bilanci, sul numero dei suoi dipendenti e sulla sua situazione debitoria. Per molti anni, unica voce nel deserto dell’ipocrisia politica, ho cercato di portare all’attenzione dell’opinione pubblica le tante vergognose cose avvenute negli anni nell’Ente di Corso Europa: l’irregolare scorporo che diede vita alle due società (Alto Calore Servizi ed Alto Calore Patrimonio), il falso in bilancio che ha dato vita ad un annoso processo conclusosi solo per intervenuta prescrizione per tutti gli imputati, il condono tombale per miliardi di vecchie lire pagato dalla Società Servizi per una multa comminata al vecchio Consorzio che per la sua forma giuridica non poteva godere di tale beneficio, le consulenze per centinaia di migliaia di euro pagate ad esponenti politici oggi nel PD e nell’UDC”.

“Perché nessuno chiede – domanda Rossano – all’on. Giuseppe De Mita a cosa siano servite quelle consulenze e chi siano stati i beneficiari? Dopo la nascita di Alto Calore Servizi vennero assunti in quella società oltre cento dipendenti, sebbene la legge Galli vietasse assunzioni in quanto era previsto un riordino del settore del Ciclo Integrato delle Acque. La stessa Regione Campania trasmetteva note ufficiali ad Alto Calore spa affinché non si procedesse ad assunzioni. All’epoca i Sindacati che oggi tanto si indignano non dissero una parola, forse anche perché tra i nuovi assunti vi era qualche loro congiunto. E – spiace dirlo – vi erano anche congiunti di chi doveva provvedere ad indagare sul caso Alto Calore”.

“Perché non è mai stata fatta una seria indagine sulle modalità di assunzione presso Alto Calore Servizi spa, presso Alto Calore Patrimonio spa e nello stesso Ente d’Ambito ATO Calore Irpino, dove le assunzioni erano possibili solo con procedure concorsuali? E se oggi la situazione debitoria di ACS è così catastrofica è perché il numero dei dipendenti è fortemente sovradimensionato. Si pensi che l’Acquedotto Pugliese – con una popolazione servita di circa 4 milioni di abitanti – ha circa 2.000 dipendenti, mentre Alto Calore Servizi – con una popolazione servita di circa 450.000. abitanti ha circa 400 dipendenti”.

“Le cifre dimostrano inequivocabilmente che vi è una esuberanza di lavoratori, determinata da chi volle, con il sistema delle assunzioni, costruire le proprie fortune politiche. E gli stessi sindacati dicono che 300 di quei lavoratori “stanno dietro ad una scrivania e 50 sono per strada”, evidenziando la prolissità del complessivo organico. In tale situazione è evidente che Alto Calore servizi – anche per la sua situazione patrimoniale – non possa aspirare ad essere “il gestore unico“ previsto per legge. Del resto lo stesso ATO non è riuscito in ben undici anni a procedere a tale individuazione. E la responsabilità ricade tutta su quell’Ente e sui Sindaci presenti in assemblea, che di fatto hanno consentito la prosecuzione delle gestioni esistenti”.

“E quanti oggi favorevolmente discutono di “acqua pubblica” – conclude – dovrebbero tener presente che tale modello è proprio quello costituito da Alto Calore spa che altro non è che una società formata tutta da enti locali. E la stessa proposta di Aurisicchio di voler superare l’attuale configurazione di società per azioni attraverso la creazione di una azienda speciale pubblica di proprietà dei comuni appare solo una soluzione formale e nominalistica, in quanto i soggetti responsabili sarebbero sempre gli stessi enti locali, che così scarsi risultati hanno dato nell’amministrare il bene pubblico dell’acqua”.