Calabritto – Inaugurata la mostra su “Luci ed ombre del mio paese che fu” dell’artista Virgilio Del Guercio

La mostra resterà aperta fino al 16 agosto presso l'aula consiliare del Comune

3Calabritto – Da martedì 25 luglio, presso l’aula consiliare del Comune di Calabritto, è in corso la mostra di pittura “Luci ed ombre del mio paese che fu..”. La mostra è a cura del maestro Virgilio Del Guercio di Calabritto e resterà aperta fino al 16 agosto. Del Guercio ha immortalato nelle sue opere gli scorci e i personaggi più caratteristici dell’antico borgo di Calabritto, andato completamente distrutto dal terremoto. L’artista – che è anche Presidente dell’Associazione Culturale “Gruppo Teatrale & Laboratorio Artistico La Barcaccia Calabritto” – nella serata di sabato 8 luglio 2017, nel “Giardino degli Aranci”, di Giffoni Valle Piana (SA), con il suo quadro intitolato “Presenze Occulte”, si è aggiudicato la 26°Edizione del “Festival di Musica e Cultura – Sezione pittura” della suddetta località.
 
Biografia – Virgilio Del Guercio è nato il 10 febbraio 1939 a Calabritto (Avellino), dove vive e lavora. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza nel paese natìo, dove matura le prime esperienze, tra l’umiltà della gente e la bellezza della natura che circonda il paese situato nella valle del Sele. Ribelle e irrazionale nel vivo dell’adolescenza, abbandona la scuola e tenta più volte la fuga dalla casa paterna e dal paese. Riprende la scuola, frequenta la scuola d’arte ad Urbino e poi a Vercelli. Appassionato delle scienze filosofiche e letterarie, studia come autodidatta sin dall’adolescenza il culto degli antichi: da Esopo, Sofocle, Eschilo, Euripide e via, via, attraverso Schopenhauer, Kant (Osservazione sul sentimento del bello e del sublime), Freud, fino ai più recenti. La produzione giovanile tende ad una pittura volutamente istintiva, ma nello stesso tempo composta. Negli anni Settanta, Del Guercio esprime la consapevolezza dei cambiamenti sostanziali di quegli anni, il desiderio di una libertà di manifestare e di evadere con appassionata energia dagli schemi prestabiliti. Il desiderio dell’artista di vivere in maniera personale, con immediatezza e decisione, diventa nelle sue tele segno e mezzo di genuinità e di verità. Questa amplificazione di sentimenti e di emozioni si assottiglia quando, negli anni Ottanta, l’artista affronta una fase di confronto e riscontro con se stesso.
 
La spontaneità lascia spazio al desiderio di trovare e/o ritrovare la coscienza dell’io individuale, con una più esplicita malinconia. A partire dagli anni Novanta e con l’inizio del nuovo millennio, si palesa nella sua opera una celere trasformazione. Del Guercio abbandona il figurativo, per approdare con i suoi ultimi lavori in una distruzione dell’immagine, in una matrice unica, a volte onirica, ma sempre intensamente vissuta. Il cammino dell’artista non segue più un progetto, non sviluppa più un disegno, ma esprime la propria creatività in un atto spontaneo e irrazionale, non privo di casualità. La realtà che viene indicata nei suoi lavori è ora solamente evocata e va intesa unicamente come un riferimento allusivo o simbolico e non come un’indicazione descrittiva.

 

Source: www.irpinia24.it