Tesseramento Pd, Rusolo: “Vigileremo e chiederemo l’elenco degli iscritti quando sarà conclusa questa fase”

Il Pd, come ormai ben sappiamo, è almeno nelle cronache qualcosa di più profondo dei "soliti noti", con una base di iscritti che non risponde a questo o a quel capetto-corrente, perché stanca e desiderosa di partecipare in prima linea alla costruzione di una struttura partito credibile e alla formazione di una classe dirigente competente. Tra questi si colloca Maria Rusolo, che ha risposto ad alcune domande in vista del prossimo appuntamento partitico

sede pdAvellino –  Sta per partire il tesseramento del Partito Democratico 2017, che farà da preambolo al congresso e all’elezione di un nuovo segretario a Via Tagliamento e sul nazionale. Nessuna data, ma l’inizio di febbraio è stato indicato come termine. Da subito la segretaria regionale del Pd, Assunta Tartaglione, ha chiarito che anche stavolta il tesseramento dovrebbe essere affidato a commissari nominati a Roma. L’attenzione si sta facendo già elevatissima a partire dalle dichiarazioni di alcuni riferimenti del Pd che, in questi giorni, intervistati da varie testate giornalistiche, stanno ribadendo la necessità di trasparenza e un rigido rispetto delle norme.

Il Pd, come ormai ben sappiamo, è almeno nelle cronache qualcosa di più profondo dei “soliti noti”, con una base di iscritti che non risponde a questo o a quel capetto-corrente, perché stanca e desiderosa di partecipare in prima linea alla costruzione di una struttura partito credibile e alla formazione di una classe dirigente competente. Tra questi si colloca Maria Rusolo, che ha risposto ad alcune domande in vista del prossimo appuntamento partitico. 

Si avvicina la campagna tesseramento del Pd irpino, ritiene che sia il momento giusto o che, a favore di una maggiore trasparenza e controllo, si sarebbe dovuto fare qualche altro step prima?

In tutta onestà non credo sia il momento giusto per farlo, ma auspico che si apra una fase autentica, di rispetto delle regole, in seno alla quale aprire una discussione. Fissare una data per fare semplicemente una raccolta di potenziali, usati solo come sacche di voti e di equilibri futuri è un pensiero che mi spaventa, perché ne verrebbe fuori un partito che ancora una volta non è in grado di cogliere la trasformazione radicale del Paese. Il movimentismo diffuso e il populismo che si radicalizza dovrebbero già averci insegnato qualcosa. Mentre negli anni del dopo guerra il populismo aveva un’accezione positiva, adesso si pone come promozione del conflitto, attraverso l’esaltazione della paura. Il Pd è una forza propulsiva in Europa e non può non vedere questa deriva estremista. Nella nostra città il fallimento politico e amministrativo sono evidentissimi e ciò dipende dalla mancata gestione coerente di un partito. Le correnti esistono dalla notte dei tempi e non mi intimoriscono, mi preoccupa, invece, l’incapacità di fare sintesi e l’ottusa cecità rispetto ai problemi e ai bisogni della gente. Aprire il tesseramento per accaparrarsi numeri e incidere sulla composizione degli organi, senza partire da un censimento dei circoli è un gioco già fatto. Che il tesseramento sia propedeutico alla campagna per le prossime amministrative? 

Può dirsi terminata l’esperienza del direttorio provinciale, anche se le vicende amministrative continuano a tenere il Pd in stallo.

Personalmente condivido quanto ha espresso la Presidente D’Amelio, chiarendo che l’esperienza del direttorio fosse solo una fase transitoria e tra l’altro finita da tempo. Il problema, appunto, è chi compone la classe amministrativa, perché non è più accettabile assistere in consiglio comunale a discussioni pregne, per così dire, di filosofia teoretica, che dimostrano la lontananza di alcuni dalle questioni reali della città. E’ proprio per questo che ogni nuovo processo deve essere guidato con consapevolezza e con uno spirito che colga davvero il bisogno di rinnovamento, senza semplificazioni populiste e logiche spartitorie.

Gengaro ha posto la “questione morale” e ha sottolineato la necessità di guardare di nuovo a sinistra e di avvicinare i giovani alla politica, lei cosa ne pensa?

La questione morale offende Berlinguer, bisognerebbe prima riuscire a gestire un circolo in maniera coerente e non essere firmatario di un ricorso contro la sottoscritta per impedirne la presenza all’interno del partito democratico. I miei avversari sono abituata ad affrontarli faccia a faccia. I ricorsi che abbiamo depositato erano dirette a ristabilire delle regole, non so quanto, invece, altri ricorsi siano finalizzati allo stesso scopo. Chi seleziona i giovani? Chi sono i giovani? Se sono gli stessi che da un ventennio provano a entrare in un qualsiasi ente o istituzione pubblica e partecipano a qualsiasi campagna elettorale, sono preferibili i vecchi che almeno hanno alle spalle un curriculum vitae degno di nota. Io sono renziana non ne faccio mistero alcuno, ma in democrazia vale una regola fondamentale, ossia si partecipa al congresso e ci si misura. Dopo chi ha vinto certamente deve confrontarsi con la minoranza e chi è minoranza non deve fare l’opposizione, altrimenti si rischia di fare come qualche consigliere avellinese. Ben venga il dialogo costruttivo, lontano dagli schemi di assegnazione di poltrone, altrimenti si è giovani vecchi. 

Il Consigliere Festa si è detto pronto ad assumere la guida del partito…

Se avrà i numeri lo accetteremo, ma chiaramente per cultura politica io sarò dal lato opposto. E’ possibile naturalmente qualsiasi forma di dialogo con tutti i pezzi del partito, ma non potrei stare dalla parte di chi ha fatto l’opposizione in maggioranza. E’ molto difficile oggi essere un iscritto e un dirigente del partito democratico, perché se sei una persona perbene molti cominciano a chiedersi perché non lasci il partito e non ti schieri in campo autonomamente. Il Pd irpino ha questo vizio di osteggiare persone capaci e di proporre sempre gli stessi nomi. Non oso immaginare quali possano essere le candidature alla segreteria provinciale. Il prossimo segretario dovrebbe essere qualcuno che non ha incarichi e che non tragga vantaggi dall’essere iscritto o dirigente del Pd. 

Lei, insieme a Giovanni Bove e a Gaetano Alvino, fa parte di un circolo all’interno del quale potrete discutere la linea politica e avanzare proposte. Se Festa è da escludere chi potrebbe essere un interlocutore più vicino alla vostra scuola di pensiero?

Io mi considero una battitrice libera e il nostro è un gruppo autonomo. Valuteremo tutte le possibilità che sia dentro o fuori dal circolo, perché intendiamo assolutamente giocarci la partita congressuale. La speranza maggiore è che saremo in tanti, innanzitutto, a fare una battaglia per la trasparenza e per la correttezza. Chiunque intenda partecipare al congresso, poi, metta la forma partito come ordine del giorno, come già suggerito da Barca e come pare che Renzi abbia volontà di fare. In Campania si deve cominciare a mettere ordine. 

La segretaria regionale, Assunta Tartaglione, ha già chiarito che per il tesseramento in provincia di Avellino sono previsti controlli “speciali”

Mi auguro che il nostro presidente riesca a garantire il rispetto delle norme e faccio presente sin da ora che anche noi vigileremo sullo svolgimento e a tesseramento concluso chiederemo l’elenco degli iscritti. 

Dopo il tesseramento e dopo l’elezione del nuovo segretario secondo lei quali solo i temi principali da discutere?

In primis questione meridionale e questione morale, nel partito e nel Paese. Il partito detta l’agenda e indica i processi da seguire. Una politica fondata sulla violenza del linguaggio e degli atteggiamenti è deleteria per l’emancipazione femminile e per i passi in avanti che si sono fatti e che non vanno sprecati. Lo Stato Sociale di Diritto è una nostra conquista e come tale va riscoperta, ritoccando la riforma del lavoro e della giustizia e occupandosi della tutela dell’ambiente, un’assoluta emergenza di fronte a un territorio che si sta sgretolando. 

 

Source: www.irpinia24.it