Avellino – Giornata contro la violenza sulle donne in memoria di Antonella Russo
Flash Mob all'Ipercoop di via Pescatori per sensibilizzare la popolazione sull'escalation di violenza contro il genere femminile che ha portato in Italia a compiere quest'anno 116 omicidi
Show all’Ipercoop di Avellino contro la violenza sulle donne, in occasione della celebrazione della Giornata Nazionale. Alle 12 tutte le attività si sono fermate ed è stata letta una poesia accompagnata dal sottofondo di un canzone. Dopodiché è toccato agli studenti del “Virgilio Marone” e dell’ “Amatucci” che hanno fatto volare 70 palloncini rossi. L’evento si è svolto in tutte le Coop italiane. Infatti la società ha scelto di essere parte attiva contro la violenza sulle donne con la campagna “Noi ci spendiamo e tu?”. Il 26, 26 e 27 novembre l’1% delle vendite verrà donato a 44 onlus. Ad Avellino è stata scelta la Casa rifugio “Antonella Russo” che ha l’obiettivo di aiutare le donne che subiscono maltrattamenti. La struttura è stata fondata ad Ospedaletto lo scorso 14 settembre, è aperta 24 ore su 24 ed è contattabile in ogni momento al 338.7371103.
Antonella Russo era una studentessa di Solofra uccisa nel 2007. Frequentava la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Fisciano. A 14 anni perse il padre. La madre dopo molti anni conobbe un altro uomo di Nusco, Antonio Carbonara. Sembrava un uomo mite e onesto. Invece, col passare del tempo si rivelò possessivo, geloso e violento. Antonella convinse la mamma a lasciarlo dopo una serie di aggressioni. Ma ciò non fece che accrescere l’ossessione di Carbonara. Il 20 febbraio 2007 Antonella Russo accompagnò la madre a lavoro in una conceria vicino casa per proteggerla dall’ex compagno. Antonio seguì la macchina di Antonella e all’altezza della frazione Sant’Agata, esplose sei colpi di pistola contro la giovane. Ai suoi funerali partecipò una folla affranta e arrabbiata. Laura Pausini le dedicò il 2 giugno del 2007 il concerto a San Siro. Il 30 novembre 2015 le è stata conferita la laurea in memoriam in Lingue e letterature straniere. E il 15 novembre dello stesso anno le è stata insignita la medaglia d’oro al valore. Carbonara è stato condannato a 30 anni di reclusione.
Allora il fenomeno del “femminicidio” ancora non era del tutto esploso. Ma dall’omicidio di Antonella Russo ci fu un’ escalation di violenza contro le donne, soprattutto tra le mura domestiche. Quest’anno il 53,4% dei femminicidi (62 donne uccise) si è registrato al nord e il 75,9% in ambito familiare. Al sud il dato scende a quota 31 (26,7%), al centro a 23 (19,8%). L’età media delle vittime è di 50,8 anni, gli uomini sono il 92,5% dei killer. A livello regionale, come detto, la Lombardia detiene il triste primato di regione con il più elevato numero di donne uccise (20) davanti a Veneto (13), Campania (12, ma erano state 30 l’anno prima), Emilia Romagna (12), Toscana (11), Lazio (10) e Piemonte (10). In tutto sono state 116 le mogli, fidanzate o ex compagne uccise nel 2016. Una ogni tre giorni. E non è ancora finito l’anno. Una vera e propria strage per negare l’esistenza di questo fenomeno. Perché oggi c’è ancora chi parla di puro delirio femminista. Il negazionismo uccide tutto il genere. E questo bisogna combattere. Stiamo ogni giorno tornando indietro ai tempi in cui la donna era semplicemente un essere inferiore e disprezzato. Allora bisogna difendere il genere femminile con condanne giuste, da far rispettare. Perché uccide anche condannare simbolicamente un uomo che ha commesso un reato contro una donna a 30 anni e fargliene scontare solo dieci. Uccide l’indifferenza. Uccide il silenzio. Uccide il menefreghismo. Abbiamo il coraggio di rompere questo muro e fermare queste mani assassine.