Gambacorta incontra i presidenti delle province campane: “Mancano i fondi. Esigiamo chiarimenti”

Dopo la riforma dello scorso anno a colpire le province campane sono stati i tagli ai fondi e tanta confusione. Il Presidente Gambacorta ha convocato gli altri presidenti delle province campane per discutere la situazione.

ricci beneventoAvellino - Le Province campane e i tagli ai fondi. Questo il tema dell’incontro tra il Presidente della Provincia di Avellino Domenico Gambacorta e i presidenti delle province di Benevento, Caserta e Salerno. Tra gli argomenti in primo piano la difficile situazione finanziaria che affligge gli enti locali e il percorso di riassetto delle province a seguito della riforma entrata in vigore lo scorso anno.

Da dove vogliamo iniziare ad elencare i problemi delle province?”, esordisce così, ironicamente, il Presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci. “Possiamo iniziare – ha proseguito Ricci – con gli esuberi di personale, passando all’immigrazione. Oggi pomeriggio siamo qui per affrontare il problema dei problemi, la situazione finanziaria che tutte le province campane sono costrette a sopportare. Dovremmo fare i bilanci fra qualche settimana ma sappiamo già di quanto siano difficili le nostre condizioni. Stiamo verificando sul campo che i numeri non quadrano in nessun modo. Parlo per Benevento ma credo la situazione sia la stessa in tutte le altre province. Ci troviamo a combattere, inoltre, ancora contro il problema delle competenze fondamentali alla Province non previste dalla legge Delrio ma per le quali non è stata fatta ancora chiarezza. Noi – ha spiegato il Presidente Ricci – stiamo continuando a garantire i servizi in tutti i settori che, secondo la Delrio, non sarebbero più di nostro interesse”. L’obbiettivo del confronto è anche stendere una situazione comune da sottoporre alla neo giunta regionale: “Contiamo di convenire ad un piano comune – ha aggiunto Ricci – da sottoporre al Presidente De Luca e alla sua giunta per avere un’interlocuzione vista la situazione per nulla buona”.

Il Presidente Gambacorta ha chiarito le problematiche per cui è stato necessario convocare il tavolo: “Vorrei far capire ai cittadini che senza le province qualcun altro dovrà occuparsi delle scuole superiori, della viabilità provinciale e dei fiumi delle nostre aree, competenze storiche che le province hanno conservato e che hanno dimostrato, negli anni, di poter garantire. Le province – ha dichiarato Gambacorta – continuano a fare tutto questo con risorse sempre minori a causa dei tagli pari a un milione di euro alle province così come deciso dalla legge Delrio. Siamo costretti, inoltre, a mettere in mobilità il personale perché ci sono funzioni non fondamentali ma allo stesso tempo nessuno ci spiega questo personale dove lavorerà. Ad esempio, dei dipendenti impegnati nell’agricoltura e nella forestazione, tutti con contratti  a tempo indeterminato, non conosciamo la loro prossima destinazione di impiego. Stesso discorso – ha continuato il Presidente – viene fatto per i Centri per l’Impiego che gambacortadall’inizio dell’anno vivono nella confusione. Si era parlato di un’agenzia nazionale che si sarebbe dovuta occupare dei fondi europei legati al lavoro giovanile ma non se n’è più fatto nulla. Stesso ragionamento, ancora, può essere applicato a musei e biblioteche. Le province campane hanno investito, nel corso degli anni, milioni di euro per rendere questi edifici fruibili; sono quasi tutti di proprietà delle province ma, nonostante ciò, non sappiamo se dobbiamo continuare a pagare lo stipendio a queste persone o se dobbiamo consegnare le chiavi a qualcun altro”. 

Sulla natura dell’incontro, Gambacorta ha concluso dicendo: “Dobbiamo innanzitutto ragionare sulla piattaforma regionale e migliorare la legge di stabilità 2015 che pone una serie di divieti. Nel settore, ad esempio, degli operai a tempo determinato non possiamo riprendere perché, appunto, esiste un divieto per noi di assunzione di personale a tempo determinato. Vorremmo si facesse pressione sul Governo attraverso la giunta regionale affinché una parte dell’avanzo dell’amministrazione possa essere utilizzato per le spese correnti, altrimenti le province non saranno più in grado di pagare le utenze delle scuole superiori già dal prossimo anno”. 

 

Source: www.irpinia24.it