Regionali – Vetrano: “La politica è la risoluzione dei problemi”

Il candidato di Campania Libera propone un assessorato alle zone interne

vetranoAvellino – È una campagna elettorale «semplice» quella che Giuseppe Vetrano, candidato di punta della lista Campania Libera, intende portare avanti con l’incontro del 19 maggio presso il Circolo della Stampa di Avellino. Ciò, però, non impedisce a Vetrano di comprendere che si tratta di una «campagna difficile», non tanto per la ristrettezza dei tempi quanto perché «di parole ne sono state dette troppe e la gente è stanca». Appare evidente sin da subito come una delle maggiori preoccupazioni di Vetrano sia quella di riuscire a convincere la gente a recarsi alle urne: «non si può passare dal voto clientelare, tipico di questa provincia, all’astensionismo, perché è un suicidio politico», afferma il candidato, secondo il quale ciò che serve davvero fare è «capire dove si è sbagliato in questi 5 anni e dal sisma del 1980 in poi», argomento che costituisce il cuore della campagna elettorale di Vetrano.

Incalzato dai giornalisti presenti all’evento poco prima dell’inizio della conferenza sui cosiddetti impresentabili nelle liste a favore di De Luca, Vetrano ha affermato che, intorno alla definizione creata da Roberto Saviano «si è creata un’eccessiva medianicità. Approfondendo il discorso si tratta perlopiù di voltagabbana e, da questo punto di vista, l’elenco è lungo pure in questa provincia». Difatti, Vetrano afferma apertamente: «i voltagabbana non mi piacciono: io ho sempre militato da una parte» e sprona politici e cittadini a costruire una «nuova moralità pubblica […]. Anche per questo ho deciso di ricandidarmi: Di Nunno mi insegnò che la politica è la risoluzione dei problemi». E, parlando delle problematiche della Regione Campania, l’elenco è senza dubbio lungo, ma Vetrano non ha dubbi: «Ce la possiamo fare. Con De Luca si può cambiare l’Irpinia».

Il punto di partenza sono, ovviamente, i 5 anni di nulla che il centrosinistra intero attribuisce alla gestione del Presidente uscente Stefano Caldoro, il quale «parla di risanamento, cantieri, innovazione, ma io queste cose non le ho viste». Vetrano, anzi, richiama l’attenzione del pubblico sugli atti del Governatore, artefice della chiusura di ospedali e unità sanitarie della cui necessarietà, però, «si ricorda solo in campagna elettorale», il che ha creato situazioni chiaramente assurde dal punto di vista del candidato, visto che «a Bisaccia c’è solo un’ambulanza con 3 persone […]. Se ne serve un’altra bisogna rivolgersi ad Ariano», il che, per Vetrano, è l’ennesima prova di un fatto oramai acclarato: «Non c’è più uno Stato in quel territorio», nonostante la presenza di alcuni «fiori all’occhiello, che comunque sono merito del personale che ci lavora e non di Caldoro». Altro tema scottante della campagna elettorale è l’utilizzo dei fondi europei, che la giunta di centrodestra ha sfruttato solo al «54,7%: dove sono i grandi progetti strategici di cui parlava 5 anni fa?».

Inoltre, «molti comuni si trovano a dover fare causa alla Regione perché non riescono a ricevere la copertura per i progetti che hanno messo in campo». In tema di mancata azione da parte di Palazzo Santa Lucia, il passo verso la questione rifiuti è davvero breve e Vetrano impiega poco tempo e poche parole per dimostrare agli astanti l’incapacità dell’attuale giunta in tema di ambiente: «Le eco balle sono dov’erano, sull’Isochimica si sono fatte solo chiacchiere e i forestali sono in un’incredibile difficoltà». Su quest’ultimo punto, in particolare, Vetrano si sofferma per sottolineare quanto sia necessario tutelare i forestali e, tramite essi, le montagne irpine. Ma il candidato cerca anche di far capire che il problema, in realtà, è a valle e non a monte: «In 35 anni abbiamo avuto 5 interventi strutturali. Possiamo parlare di assenza dello Stato o va messa sotto accusa la classe dirigente irpina? Lo Stato la sua parte l’ha fatta. È mancato chi doveva vigilare per non sciupare risorse»: vicenda «emblematica» di tale incapacità è, secondo Vetrano, la vicenda Irisbus. Parlando di autobus, è impossibile quindi non spendere qualche parola sullo stato del trasporto pubblico campano e specialmente irpino: «siamo tagliati fuori –afferma Vetrano, che continua dicendo – Non c’è alcuna integrazione tra trasporto su gomma e trasporto su ferro: Caldoro ha fatto delle scelte e noi ne stiamo pagando il prezzo. Per questo sosteniamo De Luca: mai più ultimi».

Vetrano, infatti, sostiene l’esigenza di «cambiare classe dirigente e strategia politica. De Luca ha cambiato Salerno: 30 anni fa era una delle tante città degradate del Meridione e oggi è una meta turistica». La principale differenza tra i due candidati più forti delle elezioni regionali, secondo Vetrano risiede nella visione che essi hanno della regione: «Caldoro vede una Campania che si ferma a Nola e Caserta. De Luca è nato in una zona interna e conosce bene la nostra provincia». Il progetto che più interessa Vetrano è, visibilmente, la divisione in 3 fasce della Campania del programma di Vincenzo De Luca «C’è una zona costiera, quella già adesso più ricca, una intermedia, costituita soprattutto da assi di collegamento attrezzati, e una interna, che sostiene lo sviluppo della altre due. Anche le nostre zone possono essere baricentro dello sviluppo».

Questo progetto è di gran lunga quello più urgente per il candidato di Campania Libera, perché «riequilibrare il territorio regionale significa ripopolare la provincia: finché avremo meno abitanti del Vomero conteremo sempre poco» e proprio per questo Vetrano presenta al pubblico la sua idea forte «Come si può fare in modo che a trattare con la Regione non ci sia solo il piccolo comune? Serve un soggetto in grado di guidare le zone interne. Perché non ambire ad un assessorato delle zone interne? Così emergeranno le vere necessità del territorio». Ma Vetrano sa bene che, per ripopolare la provincia, è necessario soprattutto badare al lavoro, sul quale egli propone uno «sviluppo integrale» perché «non si può più scegliere tra turismo agricoltura e industria. Le nostre vocazioni sono l’agricoltura e le bellezze naturali e bisogna valorizzare prodotti tipici e far affermare i marchi di qualità, anche tramite una zona franca. Inoltre, è necessario valorizzare il turismo religioso, archeologico, enogastronomico». Così facendo si può pensare di attivare «una rete che trova in Avellino il perno e permette passare dall’industria pesante all’agroindustria » e cita, nello specifico, il caso della Zuegg e dei fichi di San Mango sul Calore.

D’altro canto, Vetrano pensa anche all’introduzione di una clausola occupazionale vincolante per partecipare ai bandi europei, così da «dare i finanziamenti solo se avviene l’occupazione. Forse è forzata e non molto europea come clausola ma è efficace per la provincia» Altri temi toccati da Vetrano durante l’incontro col pubblico, sono l’ammodernamento delle risorse idriche e il recupero dell’autostazione e della stazione ferroviaria. Quest’ultima in particolare dovrebbe essere collegata a Salerno e raggiungere almeno Lioni «per attaccarci all’alta velocità». Vetrano conclude l’incontro elencando 3 cose da fare necessariamente per tutti i presenti in sala, e non solo: «primo: andare a votare; secondo: non votare per la vecchia politica e per i trasformisti; terzo: scegliere i candidati che sanno riconoscere e risolvere i problemi», ed è subito chiaro a chi si riferisca Giuseppe Vetrano con questa frase.

Source: www.irpinia24.it