Avellino – I Cittadini in Movimento scrivono una lettera dedicata ad un motociclista dopo la tragica scomparsa del centauro Maria Sicuranza

Un pensiero il giorno dopo il grave incidente

FOTO CENTAUROAvellino – Tra la terra e il cielo, sempre sospeso ai limiti e come a valicare confini : così immagino si senta un motociclista in sella alla sua moto! Una passione” formidabile”, dando all’ aggettivo l’accezione kantiana, detto di ciò che affascina e al contempo terrorizza! … Adrenalina pura prima di qualunque partenza , un saluto che non è un addio ma ha il sentore ogni volta di esserlo, una preghiera silenziosa per non tradire il timore ,se non la paura, e poi … via … al ruggito assordante del rombo dei motori ! È una gara al più roboante, a chi ostenta la carrozzeria più scintillante , la migliore tenuta su strada, la migliore “virata” in curva, con la speranza di essere immortalati con quel “ginocchio a terra” che anche solo di un millimetro scenda più di un altro! … E poi si tenta l’ ennesima impennata augurandosi che vada bene ! …E’ forte quel senso di libertà , il vento in faccia , il volto che sfiora i costoni di roccia a destra e il vuoto del mare a sinistra, ma forse assai più forte e’ la dipendenza che si vive ! … Sì, perché basta un tiepido raggio di sole a farlo saltare in sella! Un motociclista non conosce tempo, pausa, misura, non conosce freno , in balia solo di se stesso ! … E quando lo vedi in bilico tra il blu del mare e l’ azzurro del cielo , quando lo vedi sfrecciare come una saetta, ne ammiri la velocità , ma pensi a quanto timore nasconda quel suo accelerare … come a demonizzare la paura di fermarsi ! … Ma poi ogni viaggio finisce, ogni passeggiata ha un rientro e un caro da avvisare che si è a casa e tutto è andato bene ! E subentra la consapevolezza del pericolo, del rischio corso, la presa di coscienza che per un attimo cede il passo all’ entusiasmo! … Ma l’ indomani si è di nuovo là , con lo stesso fervore , con lo stesso desiderio di cavalcare la sella ! … E ricomincia la corsa che non teme soste ! … E quel tacito accordo fatto solo di sguardi, la solidarietà tra centauri come in un gioco di squadra , una squadra che non segna goal e non fa canestro, ma che vince compatta ad ogni rientro ! … E quando qualcuno si ferma , suo malgrado per sempre, si arrestano tutti sulla soglia della consapevolezza e del dolore, consci dell’ impotenza di fronte alla potenza , dell’ incapacità di gestire l’ imprevedibile ! … E si spengono i motori per un giorno per dare spazio a un urlo silenzioso e alle lacrime strozzate in un singhiozzo! … È la peggiore delle soste, quella senza panorama, senza scatti da immortalare , senza desiderio di ripartire ! … ma un motociclista la sella non la lascia , come un amore che non riesce a dimenticare, una passione che non riesce a sopire ! …e lo rivedi là , nel gruppo di sempre, con uno sguardo di malcelata preoccupazione , con gli occhi che cercano il coraggio negli occhi dell’ altro e poi si va … giù il casco … un ultimo sguardo a chi è là a salutarti e via … pronto per una nuova partenza ! …” INCONTRARE NELLA PROPRIA VITA UN MOTOCICLISTA RENDE VIVI.

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