Avellino perde la sua anima rock, chiuso il “Black House Blues”

Davide Laucella annuncia su Facebook la chiusura del locale, "Il futuro sarà complicato per tutti"

unnamed (4) Avellino- La pandemia non guarda in faccia nessuno, neanche la musica.

Il coronavirus, si sa, ha rappresentato oltre che una terribile emergenza sanitaria, una delle più profonde crisi economiche di ogni epoca. A farne le spese, chi più, chi meno, sono stati tutti, non ultima la comunità avellinese amante della musica dal vivo, che in queste ore apprende la notizia della chiusura di uno dei luoghi simbolo del culto della musica in città.

In un lungo post su Facebook Davide Laucella, proprietario del locale, ha spiegato le ragioni che lo hanno condotto a questa scelta obbligata e le sue future speranze.

Amiche e amici del Black House Blues, -scrive Laucella- con questo post voglio essere trasparente con voi tutti, incluse band e artisti che ho ospitato (o avevo programmato) in quest’ultima e purtroppo parziale stagione. Personalmente, ma scrivo anche a nome di Kelly e del nostro direttore Paolo Spagnuolo, l’esperienza Black House è stata meravigliosa. Volevo aprire un nuovo e “assordante” capitolo di questo storico locale, orgoglio dell’Irpinia e del panorama della musica dal vivo nazionale e, considerando i riscontri, spero di esserci riuscito.
Quando ho preso in gestione il Black House mi ero dato un tempo per fare tutto nel migliore dei modi, senza fretta, ma di certo non mi aspettavo che le cose andassero così bene già dal primo anno. Per questo ringrazio tutti voi e i musicisti che hanno fatto andare in “overload” i nostri amplificatori; un ringraziamento speciale lo dedico a Paolo e Kelly che mi sono stati vicini e hanno gestito una programmazione che mi ha reso orgoglioso e felice. Il momento attuale non è dei più spensierati e non voglio tediarvi con discorsi che purtroppo ripetiamo tutti da oltre due mesi. Il futuro sarà complicato per tutti, inclusa la sala da concerti Black House Blues, ma questo potete facilmente immaginarlo.
Parlavo di programmazione, un qualcosa che al momento è impossibile da realizzare perché le prossime fasi alla lotta contro il Covid-19 lasciano presagire una ripresa lentissima, un percorso che legittimamente durerà mesi o anni. A questo si aggiunge che il proprietario del locale (inteso come costruzione/struttura muraria) ha deciso di esercitare uno dei suoi diritti vendendo la sua proprietà a terzi. Decisione legittima ma che mi ha comunque rattristato e un po’ spiazzato. Impegnarsi e lavorare duramente a qualcosa di duraturo – come nelle mie intenzioni – sapendo che a breve avrei dovuto traslocare e ripartire da zero, sarebbe stato stupido, impossibile.
Cosa accadrà al Black House Blues di Avellino?
Il Black House dove e come l’avete visto e frequentato negli ultimi ventiquattro anni non esisterà più; appena – e se – la situazione generale sarà adatta a far continuare il mio sogno e il mio lavoro, inizierò, esattamente un secondo dopo, a cercare una nuova e stabile casa per il Black House. Spero di poter rivedere presto tutti voi, davanti a un nuovo palco mentre sorseggiate una birra ascoltando un bel live.
Questo sarà il mio impegno, per voi e per la mia famiglia.
Stay rock!”
Parole che “suonano”- perdonate il gioco di parole- sì amare per ogni appassionato di musica, ma anche ricolme di speranze, progetti ed ambizioni che, si spera, possano presto vedere la luce.
 
Source: www.irpinia24.it