Serino – “I colori della prigionia: l’Arte e la Shoah”

L’ I.C. Serino, guidato dalla Dirigente Antonella De Donno, celebra il 27 gennaio 2020, la Giornata della Memoria attraverso l’allestimento di una mostra

ImmagineSerino -  L’ I.C. Serino, guidato dalla Dirigente Antonella De Donno, celebra il 27 gennaio 2020, la Giornata della Memoria, attraverso l’allestimento di una mostra, caratterizzata da lavori su tela che, nascono dalla volontà di voler ricordare, come in una doppia memoria estetica e storica, le opere di testimoni sopravvissuti. Gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado, guidati dalle docenti di Lettere, T. Pianese e C. Marinelli,in un lavoro interdisciplinare con i docenti di Arte, M. Tierno e L. Bamonte, attraverso l’arte, i sentimenti e lo stato d’animo di chi ha vissuto durante il periodo dell’Olocausto, hanno riprodotto opere notevoli di grandi artisti, da M. Chagall a D. Olère, da C. Salomon a Magritte, da Munch a E. L. Kirchner. Ecco allora delinearsi volti, sguardi persi, occhi smarriti, maschere inermi, paesaggi aridi di campi sterili, delimitati da fili spinati che sostengono scarpe logorate dalla fatica e dal  peso dei passi, sospese, pendenti come in balia di un amaro destino, dai  lacci sfilacciati, corrosi dal fango e dai sassi, quasi a ricordare la vita,  appesa come ad un filo, o strappata; e poi  ancora, traboccanti le stesse scarpe, ammucchiate ai piedi di un baule aperto, custode di un tempo  che non va celato,  nascosto o  chiuso in soffitta.

Un ebreo segnato nel volto dalla fame, che raccoglie del pane gettato a terra, un violinista la cui musica diventa speranza e sollievo, due amanti dai volti coperti a cui resta la felicità di un sogno, nella contrapposizione di un gesto ovvero il baciarsi, e la loro non identificabile identità. Su un cavalletto, primeggia dall’alto e prorompente l’Urlo di Munch, nella rappresentazione di un sentimento di terrore che vuole sottolineare forte, il dramma esistenziale dell’uomo, della sua angoscia universale. Un quadro si snoda dietro l’altro, come un percorso che lascia aperta però, la speranza rappresentata dalla metafora di opere, come  quella di Chagall,“ l’Acrobata”  che può essere ricondotta all’angelo che vive in ciascuno di noi, capace con ottimismo di volteggiare sopra la vita, carica di insidie,o come quella di C. Salomon, “Vita o Teatro”, l’artista ebrea condannata da Hitler a 26 anni, che nel momento di maggior disperazione cerca  la bellezza nella parte più profonda del proprio io, trasformando quel dolore, in follia creatrice; reinventa così la vita per poterla sopportare, insieme al bimbo che porta in grembo e che non vedrà mai la luce, con opere dai colori  luminosi e piene di fiori.

Nonostante il tempo segni 75, come gli anni che ci separano dalla liberazione del campo di Auschwitz, la nostra società ha bisogno di conoscere questa pagina di storia che produce ancora eco:  lo studio della Shoah e degli altri crimini contro l’umanità… hanno un valore educativo per le giovani generazioni, ritenendo che.. l’approfondimento di quanto avvenuto sia un veicolo per l’educazione ai valori della pace, del rispetto della diversità, della dignità di ogni individuo, della necessità di lottare contro l’antisemitismo, il razzismo e la xenofobia. La storia ci insegna che questa giornata deve servire da monito, al fine di reiterare in atti di tale bassezza: oggi non è difficile trovare sentimenti di odio per l’altro che è diverso, per una barcone di rifugiati che scappano dalla propria terra, sia per religione o guerra, o di donne maltrattate e schiavizzate da uomini che si credono padroni di quel corpo o  di bambini venduti come schiavi e costretti al lavoro minorile, di ragazzi bullizzati, in balia di pregiudizi, presi in giro da chi si sente più forte.

Credere che dalle ferite profonde possano uscire farfalle è uno dei grandi insegnamenti che ci ha lasciato Alda Merini, e se tavolozze e pennelli hanno fornito spunti didattici e riflessioni ben venga che l’Arte diventi il più efficace mezzo di comunicazione. A corredo della mostra “I colori della prigionia: l’Arte e la Shoah”, le note del coro della scuola diretto dal Maestro Pina Petrarca con Avir Zalul e Gam Gam sottolineano  il senso della Vita, oltre il Tempo, oltre l’Odio.

Source: www.irpinia24.it