Terremoto: Uecoop, in aree a rischio 1 italiano su 3

E’ quanto emerge da una elaborazione su dati Cni in relazione alle recenti scosse

uecoop2Con oltre 1 italiano su 3 (35,8%) che vive in aree dove il rischio sismico è molto o abbastanza elevato è necessario intervenire al più presto con incentivi a livello nazionale per migliorare la stabilità e la sicurezza degli edifici pubblici e privati.

E’ quanto emerge da una elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Cni in relazione alle scosse che hanno colpito il Beneventano in Campania e la settimana scorsa il Mugello in Toscana.

Gli episodi sismici che interessano l’Italia da nord a sud sulla dorsale appenninica e che, in passato, hanno riguardato anche le zone di pianura dell’Emilia Romagna e della Lombardia rendono quanto mai urgente intervenire su un patrimonio edilizio – spiega Uecoop – che ha oltre 8 milioni di edifici realizzati prima del 1971 quando non era previsto neppure il minimo parametro antisismico”.

“Un piano organico di intervento contro i terremoti con risorse spalmate su più anni – rileva Uecoop – oltre a migliorare la sicurezza avrebbe anche la conseguenza virtuosa di aiutare il settore del mattone. Infatti l’emorragia di 400mila posti di lavoro nell’edilizia scatenata dalla crisi di dieci anni fa non è stata purtroppo ancora recuperata visto che ci sono poco più di 800 mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008, un trend che ha portato anche alla chiusura di quasi 4 mila realtà cooperative dell’edilizia a livello nazionale.

“Per questo – evidenzia Uecoop – è strategico intervenire con misure che facciamo ripartire in modo deciso il comparto delle costruzioni favorendo il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti oltre a spingere verso la realizzazione di nuove abitazioni di qualità che – conclude Uecoop – rispettando i più alti standard strutturali ed energetici conservino al meglio quel valore di investimento che da sempre gli italiani affidano al mattone”.

Source: www.irpinia24.it