Calcio, Serie C: grinta e bel gioco, ecco l’Avellino di mister Ignoffo

La vittoria casalinga contro il Teramo (2-0) ha stupito tifosi e addetti ai lavori

avellino-teramo 2-0Un’organizzazione tattica ai limiti della perfezione, puntellata da un collettivo di giovani calciatori affamati di vittorie e disposti a vendere l’anima per i colori biancoverdi. È questa la nuova veste dell’Avellino scesa in campo sabato sera, nell’anticipo della terza giornata del campionato di Serie C 2019-20, girone C. Allo Stadio “Partenio-Lombardi”, i ragazzi allenati da Giovanni Ignoffo hanno avuto la meglio sul Teramo, con un perentorio 2-0 che ha allietato il pubblico irpino e lanciato un messaggio chiaro e conciso: la debacle contro il Catania all’esordio (3-6) non poteva essere nient’altro che un incidente di percorso, specie in un girone in cui l’equilibrio è destinato a regnare sovrano nelle prime cinque-dieci posizioni di classifica e in cui le compagini favorite per la promozione diretta esistono, almeno per il momento, solo su un mero pezzo di carta.

Paura, improvvisazione ed eccessivo pudore, paventati nella prima uscita in campionato, hanno lasciato spazio, negli ultimi 180’ di gioco, a foga, cattiveria agonistica e trame di gioco che, in alcuni frangenti, hanno rasentato livelli di gran lunga superiori a quelli solitamente osservabili in una partita di terza serie. E, se un timido accenno di metamorfosi era già sembrato evidente nella vittoriosa trasferta di Vibo Valentia (0-1), laddove l’Avellino ha rischiato soltanto nel finale di essere raggiunta sul pari dai calabresi, nella sfida di due giorni fa contro gli uomini di Bruno Tedino i biancoverdi hanno sfoderato una prestazione di altissimo spessore, cancellando i dubbi e le preoccupazioni derivanti non solo dal punteggio tennistico incassato contro la compagine siciliana, ma da una condizione fisica che, a causa dei ritmi di lavoro frenetici e imposti dall’esigenza di ottemperare al ritardo notevole nella preparazione atletica, rischiava – e rischia, forse, tuttora – di essere messa a dura prova.

Eppure, dopo appena tre giornate di campionato – precedute dai due incontri disputati in Coppa Italia di Serie C, contro Paganese e Bari – l’Avellino ha già dato dimostrazione di possedere un’identità e una mentalità ben definite, soprattutto nella fase di impostazione del gioco. La chiave di volta è rappresentata dalla straordinaria mole di passaggi con cui i biancoverdi imbastiscono e concludono l’azione: una peculiarità che ha permesso a Claudiu Micovschi, giovane centrocampista rumeno giunto in prestito dal Genoa, di siglare la prima delle due reti con cui i biancoverdi hanno regolato il Teramo, finalizzando un’iniziativa costruita con la bellezza di 17 passaggi consecutivi. Il merito non è soltanto del centrocampo irpino, fulcro delle più spiccate manovre offensive in una serata in cui l’unico attaccante disponibile, Diego Albadoro, ha comunque svolto, in maniera più che dignitosa, il ruolo di “falso nueve”, ma anche di una retroguardia che, soltanto nella parte centrale del match, ha dovuto soffrire i tentativi degli avversari (tra cui Francesco Bombagi), scaturiti perlopiù da calci piazzati o tentativi di contropiede neutralizzati, quasi sempre con estrema tranquillità, dall’estremo difensore Alessio Abibi, nonché da Santiago Morero e compagni.

vibonese avellino 0-1 rossettiIl centrocampo, come già accennato pocanzi, è senza dubbio il reparto più completo e promettente della compagine biancoverde. La presenza di Alessandro Di Paolantonio, nella zona centrale del campo, è un vero e proprio toccasana per i tifosi irpini: carisma, tecnica e rapidità concentrati in un unico metronomo, sul quale l’Avellino ha deciso di puntare fortemente, dopo l’esaltante seconda parte della passata stagione in cui il centrocampista ex Teramo (e teramano doc) ha vestito i panni del protagonista. Affiancato, in mediana, dal nuovo acquisto, Simone De Marco, e, sulle corsie esterne, da Matteo Rossetti e dal già citato Claudiu Micovschi (supportati, a loro volta, da Fabiano Parisi e Giuliano Laezza), Di Paolantonio si è reso pericoloso con le sue conclusioni dalla lunga distanza che hanno impegnato, in più di un’occasione, il portiere dei Diavoli Matteo Tomei. E, proprio nel momento di maggior “difficoltà”, in cui mister Ignoffo ha scelto di rinfoltire il centrocampo, passando dal 5-4-1 iniziale a un 4-5-1 più efficace nel conferire una maggiore spinta alle ripartenze biancoverdi, l’ingresso di Nermin Karic non ha fatto rimpiangere i miracoli dell’estremo difensore avversario, compiuti sui tentativi precedenti. Subentrato al posto di Julian Illanes, al 25’ della ripresa, il centrocampista svedese di origini bosniache ha messo il punto esclamativo sulla vittoria dei Lupi, mostrando anch’egli tanta voglia di correre ed emergere all’interno di un collettivo giovane e motivato, supportato dal calore di una tifoseria che, dopo tanta sofferenza, vuole divertirsi e trascorrere insieme ai propri beniamini un campionato avvincente e competitivo.

Domenica prossima, allo Stadio “Alfredo Viviani” di Potenza, l’Avellino scenderà nuovamente in campo per la sfida contro il Picerno: compagine neopromossa che, nei primi tre incontri, ha ottenuto due vittorie e un pareggio. Quello dei lucani è sicuramente uno score iniziale interessante che, tuttavia, non deve assolutamente incutere timore. La stagione è lunga, ogni partita è una storia a sé e, probabilmente, sono proprio i Lupi a insegnare tutto ciò.

 

Di Manuel MEROLLA    

Source: www.irpinia24.it