Napoli – Creatività e salute mentale, Adolfo Ferraro presenta il libro “Arte reclusa”

Giovedì 27 giugno, ore 18.00, Fondazione Premio Napoli, Palazzo Reale – Piazza del Plebiscito 1

Cover libro Arte reclusa di Ferraro

Napoli – La Fondazione Premio Napoli presenta il libro “Arte reclusa – Le evasioni possibili”, firmato da Adolfo Ferraro per Rogiosi Editore. Appuntamento giovedì 27 giugno alle ore 18.00 nella sede della Fondazione al primo piano di Palazzo Reale, in piazza del Plebiscito. All’incontro con l’autore, introdotto da Domenico Ciruzzi, interverranno Aniello Barone, docente di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, il sociologo Adolfo Fattori e l’artista Lello Esposito. Letture a cura dell’attrice Antonella Morea.

Il libr0: Il testo affronta il complesso rapporto tra la salute mentale e l’espressione creativa nel mondo recluso-escluso, attraversando simbolicamente una zona definita grigia ma carica di colore, che delimita il confine antinomico tra presunta follia e presunta sanità mentale, tra la norma e il suo contrario, tra utopia e realtà, arte e cialtroneria, bontà e cattiveria, accettazione e rifiuto. Raffigura le produzioni creative raccolte nelle carceri, nei servizi di salute mentale, nelle comunità terapeutiche della Campania, dove si realizza un modello che impone, tra le sue principali risorse, quella di modificare le capacità espressive di chi è recluso-escluso, annullando l’identità con l’omologazione, con un numero di matricola o di pratica burocratica, o con una divisa.

In realtà, nella zona grigia che diventa luogo, l’espressione si insinua nelle maglie della reclusione e dell’isolamento e può rappresentare un mezzo di fuga, il racconto di un desiderio, una possibilità figurativa, e non sempre e solo un sintomo. “Arte reclusa” è il racconto di un’evasione, la rappresentazione di un gioco collettivo che utilizza i linguaggi artistici di chi non è necessariamente artista, la ricostruzione di vite che la malattia o il carcere non sono riusciti a sconfiggere. È un viaggio nella zona grigia, che raccoglie ed espone materiale creativo, prodotto dalle attività che utilizzano linguaggi dell’arte come modalità riabilitativa in luoghi deputati alla reclusione e all’esclusione.   

Source: www.irpinia24.it