Avellino – Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, consegnati premi alla carriera

Premiato per i 60 anni di attività forense l'Avv. Giuseppe Famiglietti

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Avellino – Il 12 aprile 2019, alle ore 15.30 si è svolta una manifestazione organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino per celebrare gli avvocati che hanno conseguito 1 40, 50, 60 e 70 anni di onorato esercizio della professione forense. L’evento si è svolta i presso l’auditorium della banca BPER di Avellino, centro direzionale — collina Liguorini. Tra i presenti anche l’Avv. Giuseppe Famiglietti, premiato per i 60 anni di attività forense. L’Avv. Giuseppe Famiglietti, tra le altre cose, ha anche pubblicato “La Vita Infinita di una Donna” in data 3/6/2016, per il legame con la moglie Anna, prematuramente scomparsa a soli 47 anni, nel maggio del 1991.

L’Avv Giuseppe Famiglietti, in altre interviste, ha indicato che svolge la professione forense da oltre 64 anni; ed infatti egli si é laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli “Federico II” in data 11/7/1955. Fu iscritto nel Registro dei Praticanti Procuratori del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino dall’11/8/1955, con Certificato di Pratica rilasciato dall’Avv. Alfonso Chieffo. Compiuto un anno di pratica, presento la domanda per I’Abilitazione al Patrocinio, che ottenne, per cui iniziò la professione forense nei limili fissati dalla Legge e previo giuramento prestato davanti al Presidente del Tribunale di Avellino, svolse l’attività nell’ambito del territorio delle Preture. Nei termini di 4 anni partecipò all’esame di Procuratore Legale, che superò, per cui fu iscritto nell’Albo dei Procuratori Legali dal 21/5/1958. In data 22/5/1964 fu iscritto nell’Albo degli Avvocati. In data 7/2/1969 ottenne la Tessera di Riconoscimento n. 59. Tale Tessera é stata a lui confermala, con lo stesso numero, in data 4/1/1995 ed a lui rilasciata quale Avvocato Cassazionista.

II Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, Presidente l’Avv. Giovanni De Lucia, il 26/9/2000, durante la Cerimonia per il conferimento degli Attestati agli Avvocati del Foro, gli ha consegnato la pergamena con questa scritta: “Il Consiglio è orgoglioso di segnalare a tutti gli operatori del diritto, e particolarmente ai giovani e colleghi che sono all’inizio della professione, l’Avv. Giuseppe Famiglietti che svolge l’attività forense da (oltre) 40 anni, conferendogli la Medaglia d’Oro al merito professionale”. II Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, Presidente I’Avv. Edoardo Volino, il 20/6/2008, durante la stessa Cerimonia, gli ha consegnato altra pergamena con questa motivazione: “Per la dignità, l’onestà, la probità, la professionalità dimostrata, questo Consiglio e’ orgoglioso di conferire all’Avv. Giuseppe Famiglietti la Medaglia d’Oro celebrativa degli (oltre) 50 anni di attività forense”. II Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino (che comprende tra gli iscritti, per la riunificazione, anche gli Avvocati del Tribunale di S. Angelo dei Lombardi) Avv. Fabio Benigni, gli ha confermato da anni I’incarico di Direttore della Scuola Forense “Francesco Maffei” di Avellino, svolto “da oltre 40 anni’.

Bisogna aggiungere, per completezza, che l’Avvocato, nell’anno 1971 fu eletto Presidente dell’Ospedale Generate di zona “A. Landolfi” di Solofra. “Per attuare, nel migliore dei modi, la nuova riforma ospedaliera mi sono impegnato per la costruzione di una nuova struttura. La prima pietra del nuovo Ospedale fu posta il giorno 26/5/1979. Anche quel giorno mi fu consegnata una pergamena con Medaglia d’Oro con questa motivazione : ‘Nel giorno che vede iniziata l’opera, che appariva un sogno, i medici dell’ospedale pongono in questa pergamena con Medaglia d’oro la loro firma con riconoscimento e sprono all’avv. Giuseppe Famiglietti , affinche’ sia realizzato quanto da tutti auspicato e da lui voluto, il nuovo ospedale generale di zona “A. Landolfi” di Solofra“- afferma l’avv. Famiglietti.

Aggiungo che l’Ospedale è stato realizzato,- continua Famiglietti. – Per me la cosa migliore è questa ! Di me non si è mai parlato né si parla. Credo che questa è la prova che ho agito da Avvocato con competenza e serietà. Dopo 5 anni non fui eletto componente del Consiglio di Amministrazione, ma mi fu prorogato l’incarico per diversi anni, avendo per la mia gestione attiva — senza debiti (forse unica in Italia) — realizzato parte del complesso ospedaliero

Debbo, infine, esporre l’effettivo risultato che mi coinvolse, contro le mie aspettative, il giorno 29/5/2007, nel Teatro Gesualdo di Avellino, gremito di autorità e cittadini, durante la Cerimonia commemorativa di Guido Dorso, tra l’altro grande Avvocato civilista, organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino a 60 anni della sua scomparsa, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Gli oratori furono diversi, ebbero un termine di 15 minuti per ogni intervento. Tutti sforarono il termine. Ad un terzo della mia orazione, il Presidente Avv. Giovanni De Lucia mi invitò a concludere, adducendo che il Presidente della Repubblica doveva raggiungere l’Amministrazione Provinciale. lo tentavo di trovare un punto di incontro; il Presidente Giorgio Napolitano sollecitò l’Avv. Giovanni De Lucia a farmi continuare. Non mi feci travolgere, non fui impulsivo e conclusi con un finale adeguato. Quando scesi, insieme con gli altri oratori dal palco, e giunsi davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Egli mi disse, abbracciandomi : “Congratulazioni vivissime, sei un vero avvocato”, prosegue Famiglietti.

Altro forte abbraccio ebbi da Luisa Dorso, figlia dell’Avv. Guido, che mi rassegnò: “Sono rammaricata per quanto è successo ; Lei stava trattando il punto stupendo della mia esistenza : Ricordava quanto mio padre amava mia madre e mi voleva bene”. Uscendo dal Teatro, ebbi affettuose congratulazioni. È stato questo uno dei giorni più belli della mia vita. Ritengo qui di dovere riportare quanto indico ai giovani nei miei incontri per contribuire alla risoluzione delle difficoltà dell’attuale esistenza. Oggi, come è stato da sempre, vi è la necessità di realizzare l’ amore. L’uomo e la donna debbono ricercarsi e scegliersi. Per amarsi debbono reciprocamente rispettarsi, in una gara diuturna, con donazione dell’uno all’altro per tutta la vita, oltre la vita. Vi è una certezza : Le due persone sono insostituibili ! Nella vita di tutti i giorni il rapporto tra persone deve essere uguale. La soluzione, perché sia duraturo, è semplice : Vi deve essere reciproco rispetto. Non vi è problema per chi deve rispettare per prima. Ognuno è tenuto a farlo” – continua l’Avvocato.

Per gli Avvocati, agendo continuamente in contraddittorio, vi deve essere sempre reciproco rispetto. Ricordo che, con la Orazione tenuta il giorno 4/6/1993 nell’Aula Magna del Tribunale di Avellino, in omaggio a Guido Dorso per la collocazione del suo busto, esposi il concetto, che anche oggi è più attuale che mai : la società ha necessita’ di essere difesa. Noi Avvocati abbiamo il dovere di contribuire al rinnovamento effettivo della Società che, nonostante lo sviluppo, non ha eliminato la povertà, di fatti non si preoccupa adeguatamente di risolvere i problemi dei giovani e ciò benchè si siano quasi annullate le disparità tra persone di diverse età. Ma c’è un fatto altamente positivo e dobbiamo farci in merito la domanda: perchè i giovani sentono il bisogno di intraprendere la Professione di avvocato ? Nell’occasione ho indicato : perchè scoprono nella professione che vi e’ una esigenza per una piena attuazione del diritto di difesa ; e perciò essenziali sono i valori della indipendenza e della libertà dell’avvocatura ; i giovani studiosi del diritto sentono che, al di la’ di tutto, l’attività forense è esaltante, perchè prima di tutto è autonomia”, prosegue l’Avvocato.

Ribadisco – aggiunge l’avvocato – guai all’Avvocato che è legato, perché egli dura un giorno, vive certamente in uno stato di precarietà e di incertezza. Quando l’Avvocato è autonomo, libero, legato soltanto al suo dovere, certamente sente il bisogno di fare primeggiare la dignità e fare prevalere, nel rapporto con il Giudice, con il cliente, con gli altri Colleghi, con ogni persona, la lealtà’ che è virtù suprema. Allora l’Avvocato è uomo, è donna e diventa così grande. lo dico sempre ai giovani, voi dovete sforzarvi di essere persone adeguate alla società civile di oggi ed essere, quindi, non coloro che corrono a prendere, ad afferrare, ma coloro che vogliono conquistare il loro posto nell’agone di tutti i giorni. Alle donne, alle colleghe ripeto ciò che ho sempre detto: L’avvenire è per voi! E’ per voi perché potete portare nella professione la grazia accattivante, tanto necessaria. Ma l’avvenire è per voi se sapete conservare la vostra bellezza anche interiore, se sapete respingere la brama di essere come gli uomini. Ripeto ai Colleghi giovani l’invito ad essere, verso i giovani che aspirano a diventare Avvocati, solleciti, disponibili, mai avari di consigli; li sollecito ad incitarli a perseverare. Infine indico il concetto che sento il dovere di ripeter: Non e’ il danaro che può fare l’uomo; il danaro deve essere disprezzato, ancora di più nella società di oggi. E’ il danaro che ha determinato, e determina, questo degrado; mentre gli avvocati, con il loro esempio, sono coloro che possono rappresentare un vero cambiamento, che possono essere artefici di un avvenire migliore”.

Prima dell’inizio della cerimonia l’Avv. Giuseppe Famiglietti ha detto: “E’ un momento importante, c’è grande emozione. Ma c’è anche l’emozione per il periodo che stiamo attraversando; credo che gli Avvocati possono dare un grande contributo per risolvere in massima parte le difficoltà di questa società. Noi siamo nel degrado e, quindi, dobbiamo essere attenti. lo ho avuto da sempre un profondo interesse per questi problemi, perché purtroppo non si opera per la sistemazione dei giovani, i ragazzi sono in una condizione di pericolo continuamente; quindi c’è bisogno di essere presenti, puntuali. I genitori debbono sapere fare i genitori, i nonni debbono sapere fare i nonni. Alle giovani leve io fornisco consigli continuamente perché, essendo io Direttore della Scuola Forense “Francesco Maffei”, da sempre ho dato queste indicazioni che sto esponendo. La società cambia, ma cambia in peggio, non cambia in meglio, quindi, gli Avvocati effettivamente sono persone che stanno sulla breccia, lavorano tutti i giorni, difendono ; la società di oggi ha bisogno di essere difesa“.

La soppressione dei due Tribunali in questa provincia Ariano e S. Angelo dei Lombardi non ha risolto niente,- aggiunge Famiglietti - perché di fatti la crisi della giustizia è determinata da una sola ragione : mancano le strutture, quindi, non ci sono Magistrati ordinari, quelli che ci sono sono pochi, non ci sono amministrativi, quindi, non può realizzarsi quello che tutti quanti pensano che stanno realizzando. Non può realizzarsi perché c’è bisogno di una struttura diversa e completa ; ecco non è stato utile fare quella riforma perché i Magistrati sono sempre pochi e la proporzione tra i Magistrati e le cause è enorme. Tale situazione non è soltanto da noi, è in tutta Italia : quindi bisognerebbe stare attenti, seguire le Relazioni che fanno i Presidenti delle Corti di Appello di tutta Italia. Seguendo quelle Relazioni possiamo apprendere in che condizioni noi stiamo. E allora come dobbiamo fare ? Dobbiamo essere di esempio. Dobbiamo inseguire la verità“.

Tutti oggi, poiché vi sono enormi fonti di informazione, possono sapere cosa si è realizzato, quante cose sono in corso di realizzazione da anni, ma non hanno mai fine. Tutti avvertono che stiamo in uno stato di massimo degrado. Gli Avvocati, con il loro comportamento corretto e lineare, possono essere gli artefici di un avvenire migliore”, conclude l’avv. Famiglietti.

Source: www.irpinia24.it