Monteleone di Puglia – Convegno “Moro: martire laico”

Protagonista l'ex parlamanetare Gero Grassi

Aldo MoroMonteleone di Puglia – “Moro: martire laico” è il tema di un progetto che il Consiglio Regionale della Puglia sta portando in giro per tutta la Regione grazie a Gero Grassi, già parlamentare e Presidente della Commissione d’inchiesta sul rapimento di Aldo Moro e sull’eccidio della sua scorta.

Rapimento culminato con la drammatica uccisione del leader della DC il 9 maggio 1978 e di cui tutti abbiamo impressa la memoria. L’iniziativa triennale è rivolta a Comuni, Biblioteche ed associazioni culturali al fine di mantenere viva la memoria e diffondere il pensiero dello statista pugliese, membro dal 1946 al 1948 dell’assemblea Costituente, deputato dal 1948 al 1978, Ministro della Giustizia, della Pubblica Istruzione, degli Esteri e 5 volte Presidente del Consiglio dei Ministri. Accanto a “Moro: martire laico”, il Consiglio regionale ha curato anche i progetti “Moro vive”, “Moro: educatore” e “Moro: professore” rivolti specificatamente alle scuole.

Aderendo a tale iniziativa, l’Amministrazione Comunale di Monteleone di Puglia ha organizzato per sabato 23 marzo alle ore 18.00 presso la sala consiliare un incontro per riflettere e discutere su quanto accadde 41 anni fa per le strade di Roma e sulle conseguenze dell’attentato terroristico nel nostro Paese. Mattatore indiscusso dopo del convegno sarà l’onorevole Gero Grassi, autore di oltre cinquecento incontri organizzati in tutta Italia e non ancora terminati.

Il rapimento – ha più sottolineato Grassi nei suoi incontri e nelle sue interviste – dimostra quanto Moro non fosse un uomo da abbattere, ma da distruggere”. Il certosino lavoro della Commissione d’inchiesta restituiscono ad Aldo Moro “un grande spessore politico e intellettuale, facendo emergere il suo martirio laico, nel quale si evidenziarono le sue qualità di statista e cristiano”.

Nel corso della tavola rotonda verrà illustrato ai convenuti il pensiero ed il ruolo di Aldo Moro nella Costituente degli anni 1946-1948, dove Moro si confronta con Giuseppe Di Vittorio (PCI), il sindacalista della CGILdi Cerignola, con il senatore foggiano Ruggero Grieco (PCI), con Giuseppe Grassi (PLI), professore universitario di Martano (Lecce) e con Giuseppe Codacci Pisanelli (DC), Rettore dell’Università di Lecce sui grandi temi che diventano la base della Costituzione repubblicana, approvata il 22 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

Il fautore del compromesso storico era un laico appartenente all’Ordine dei frati predicatori (domenicani). Potrebbe essere “il santo della politica che ancora manca alla Chiesa“. A confermare un fatto privato poco noto, riguardante l’ex presidente della DC, è padre Gianni Festa, postulatore generale dei domenicani, cui recentemente è stata affidata la causa di beatificazione di Aldo Moro.

Source: www.irpinia24.it