Napoli – Al Teatro Serra va in scena “MisStake”

Scritto, diretto e interpretato da Fabiana Fazio

misstake5_PH Loredana CarannanteNapoli – Dal 15 al 17 febbraio (venerdì e sabato ore 21 e domenica ore 18) al Teatro Serra andrà in scena ”MisStake”, scritto, diretto e interpretato da Fabiana Fazio, con assistenti alla regia Angela Carrano e Giulia Musciacco, collaborazione ai movimenti di scena Maura Tarantino. Un monologo, soliloquio di parole e canzoni che partendo da Shakespeare, soprattutto dalla sua tragedia più famosa, “Romeo e Giulietta”, affronta il tema dell’amore e delle sue infinite possibilità. A ridosso di San Valentino, un lavoro sull’amore. E su altri demoni. Fabiana Fazio ci porta nella sua idea di Giulietta e Romeo. Senza Verona a fare da scenario. Come spiega la stessa autrice e interprete: “L’amore esiste ma si è dato alla fuga o magari non vuol saperne di avere a che fare con noi. In fondo come dargli torto… non siamo persone piacevoli con cui avere a casa fare. Quindi voi festeggiare pure il San Valentino… poi domani ne riparliamo“.

Come spiega Fabiana Fazio: “Prendendo la famosa frase della scena del balcone: “Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo…” come incipit e provando a considerarla in tutte le sue declinazioni, partono un serie di riflessioni sull’amore. Quello con la A maiuscola (se davvero ne esiste uno). L’amore impossibile e perciò tanto voluto (“volere è potere, ma potere è volere?”), quello ostinato (“che amore non è, che cos’è?”), quello illusorio, quello ideale, quello sempre sognato (il mio Romeo), quello smarrito, l’amor perduto, nel tempo e nello spazio… (“Romeo, Romeo… perché sei tu Romeo? … Io non so più come chiamarti per farti tornare, Amore. Mio”)“.

MisStake è anche un modo per giocare con le parole, cominciando dal titolo dello spettacolo. Sempre Fabiana Fazio “MisStake, come mistake: sbaglio. To mistake: scambiare, confondere, travisare, fraintendere. MisStake, come Miss…reginetta, signorina. Come mistress…padrona, signora (del proprio destino?). MisStake, come miss- take: to miss - mancare il bersaglio, non riuscire, fallire, mancare e sentire la mancanza, non comprendere, perdere, non prendere ma anche però prendere – to take – accettare, portare, portare via, catturare, sopportare. Take come “attenzione!” - take care. Take come smontare, separare - take apart. Take come opinione, punto di vista. Take come registrazione, ripresa. Take come presa“.

Sinossi: Giulietta e Romeo. Una Giulietta e un Romeo. Per una serie di sventurate coincidenze tutto finisce. L’amore. La vita. Il conflitto, infine. Per una serie di stupidi errori. What a mistake! Tutto va come deve andare perché sia la tragedia che deve essere. E se non fosse andata così? In che altro modo sarebbe andata? La tragedia è tragedia perché non può andare altrimenti. Qualsiasi cosa si faccia. Una Giulietta. Un Romeo. Essere in un non luogo a ripetersi sempre la stessa frase. Continuare nelle stesse azioni, lo stesso dire. Perpetuamente. O anche. Tornare indietro. Riformulare le domande. Farsi la domanda giusta, se la si trova, provare con altre risposte, magari. Non trovarne. Più. Continuare in eterno. Sempre uguale nel tempo.

Source: www.irpinia24.it