Avellino – Al Godot viene presentato lo spettacolo “Qualcosa non ha funzionato”

L'associazione "Vernice fresca" porta in scena al Domenico Cimorosa il tema della violenza contro le donne

vernice frescaAvellino – Questa mattina, alle ore 10:30 presso il Godot, si è tenuta una conferenza stampa per presentare lo spettacolo “Qualcosa non ha funzionato” che verrà messo in scena mercoledì 21 novembre in 3 repliche al Domenico Cimarosa di Avellino. I primi due spettacoli si terranno alle 9:30 e alle 11:30 esclusivamente per le scuole secondarie di II grado e i loro insegnanti e la terza replica si terrà alle 21:30 ed è aperta ad un pubblico più ampio di adulti. La compagnia teatrale “Vernice fresca” per la giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne mette in scena lo spettacolo di teatro civile per indagare e riconoscere la violenza nascosta, a volte, anche nei gesti apparentemente normali. Ma durante la conferenza non si è parlato solo dello spettacolo, infatti attraverso i vari interventi  è stato trattato il tema del femminicidio e della violenza di genere, purtroppo, sempre più comuni oggigiorno. “Se siamo qui ancora a parlare di violenza di genere e sulle donne – comincia il regista Massimiliano Foà – vuol dire che “Qualcosa non è andato” ecco perché è questo il titolo dello spettacolo. Ci siamo resi conti che in questi anni c’è stata una sovraesposizione di questa tematica e questo avviene perché forse se ne parla male. Sulla locandina dello spettacolo ci sono delle finestre chiuse dentro le quali non si può vedere, Infatti dobbiamo imparare ad indagare e riconoscere la violenza nelle nostre vite, attraverso gesti e situazioni che ci sembrano normali, ed è questo il nostro punto di partenza“.

A seguire la dott.ssa Anna Montuori del la “Casa rifugio Antonella Russo” spiega come la casa di accoglienza per donne maltrattate è nata nel settembre del 2016 e fino ad ora ha accolto 20 donne e 20 bambini di diverse etnei ed estrazioni sociali. Il loro compito è quello di seguirle attraverso un iter funzionale che le porti al raggiungimento dell’autonomia. Inoltre spiega come l’atteggiamento dell’uomo violento è quotidiano e ripetuto così da diventare normalità, fa terra bruciata attorno alla propria donna portandola in una situazione di isolamento anche con la famiglia di origine. Infine specifica come un lavoro di rete con i vari enti e le istituzioni può tracciare una linea di prevenzione e sensibilizzazione che porta ad in cambiamento delle coscienze radicali e cultura rispetto alle donne. La parola passa a Rita Castro del coordinamento “Ni una menos” il grido collettivo delle donne argentine che il 3 giugno del 2016 scesero in piazza dopo l’ennesimo femminicidio di una ragazza di 14 anni. “Il problema fondamentale è che tutta questa violenza che noi combattevamo da ragazzi nelle nuove generazioni venisse meno. Invece siamo ancora qui a raccontare cose incredibili, e dovremmo capire solo dai numeri che si tratta di una realtà e di situazioni efferate terribili. Spesso le donne pensano di poter cambiare un uomo ma non è così al primo episodio di violenza devono scappare, perché spesso quello che sembra un caso isolato è l’inizio di quella normalità di violenza“. Infine le operatrici del centro antiviolenza Caterina Sasso di “Alice bianc coniglio” di Avellino e Giusy Pamela Valcaccè di “A02″ di Mercogliano spiegano come si fa accoglienza e illustrando le varie fasi che affronta una donna che subisce una violenza. Inizialmente si compila una scheda di primo contatto, si fanno dei colloqui interpersonali, dopo c’è la presa in carico della persona e l’accompagnamento nell’inter per l’autonomia. Infatti spiegano come c’è un protocollo da seguire ma ogni approccio è differente in base alla persona da aiutare e alla propria storia. Infine la compagnia con gli attori protagonisti Nicola Mariconda e Rossella Massari invitano tutti a partecipare alla rappresentazione, dove vengono portate in scena atti di violenza nati da dall’improvvisazione.

Source: www.irpinia24.it