Studentessa di Guardia Lombardi discute la tesi sull’agricoltura sociale presso “La Sapienza” di Roma

Una grande occasione per l'Irpinia, si spera in un coinvolgimento della regione

DSC_8700 (FILEminimizer)Guardia Lombardi – “L’Agricoltura sociale come strumento di inclusione. Un’occasione per l’Alta Irpinia”, questo è il titolo della tesi di laurea discussa la scorsa settimana all’Università “La Sapienza” di Roma dalla Dott.ssa Francesca Maiorano. Finalmente hanno conosciuto fuori regione l’Alta Irpinia non solo come “quel” territorio colpito dal terremoto del 1980 ma come un territorio che potrebbe offrire grandi opportunità a livello regionale. Il progetto che ha sbalordito i docenti dell’Università vede come protagonista il Vivaio Regionale “Giosuè Bianco” di Guardia Lombardi, nato dal corso di OMCTI e sviluppato nel dettaglio dalla Dott.ssa Maiorano. Gli obiettivi del progetto sono molteplici, il principale è quello di evitare la chiusura di una struttura dalle grandi potenzialità.

Il Vivaio ha una superficie di 17 ettari e contiene già al suo interno molti servizi, ovviamente il progetto non intende interferire con la primaria funzione del vivaio né con il personale attualmente impegnato piuttosto vuole integrare altre attività.L’agricoltura sociale è quella pratica che incorpora nelle attività agricole persone svantaggiate (minori, disabili, tossicodipendenti, anziani, immigrati..), soggetti socialmente ai margini o escluse dal mondo del lavoro. Tutte attività che fanno leva sulle risorse delle piante e degli animali per promuovere azioni di inserimento socioterapeutico e d’inclusione lavorativa. Quindi il progetto prevede di inserire nel vivaio laboratori, fattorie didattiche, coltivazione di erbe medicinali, agrinidi, praticare attività di orto-terapia, pet-therapy, insomma far diventare il Vivaio Regionale “Giosuè Bianco” una struttura polifunzionale praticando l’agricoltura sociale.

L’ex studentessa sottolinea più volte, durante la discussione di laurea gli sviluppi che un progetto del genere potrebbe portare in un territorio così difficile, creerebbe soprattutto un indotto economico e lavorativo ,includendo figure professionale come educatori, medici, chimici, docenti, coltivatori, diventerebbe una struttura socio-sanitaria oltre che un attrattore turistico perché si svilupperebbe turismo naturalistico, olistico e del benessere. Allora, perché non realizzare un progetto di tali dimensioni? Perché non far conoscere l’Irpinia per il suo aspetto migliore, la natura incontaminata? Perché non sfruttare una struttura già esistente sul territorio? Perché non creare una struttura per chi ha bisogno di particolari attenzioni? Di sicuro si può definire un progetto molto ambizioso ma non impossibile da realizzare. In ogni caso, l’interesse dell’Università di Roma “La Sapienza” ha messo in moto un attività che porterà nei prossimi mesi iniziative nella direzione della divulgazione, analisi e realizzazione concreta del progetto. Si auspica che rispetto a tale progetto nei prossimi tempi la Dott.ssa Maiorano possa ricevere manifestazioni d’interesse da parte di enti regionali, provinciali e/o privati.

Source: www.irpinia24.it