Avellino – Ad agosto si festeggia l’alzata del giglio in onore di San Rocco

La tirata del carro e l'alzata e la tirata dei gigli sono da considerarsi tradizioni eccellenti irpine e coinvolgono intere comunità

WhatsApp Image 2018-08-06 at 18.02.20Avellino – Questa mattina, alle ore 10:30 presso il circolo della stampa, si è tenta una conferenza dell’Unpli Provinciale di Avellino nell’ambito della promozione del patrimonio culturale dell’Irpinia. In questa occasione si è tenuta la presentazione dei carri dei gigli di paglia di Flumeri, Fontanarosa, Frigento, Villanova del Battista e Mirabella Eclano. La tirata del carro e l’alzata e la tirata dei gigli sono da considerarsi tradizioni eccellenti irpine e coinvolgono intere comunità nella preparazione e nello svolgimento della manifestazione che richiamano migliaia di visitatori. Nel lontano passato il giglio era dedicato alla dea Cerere, legato alle origini pagane dei riti caratterizzati dall’offerta dei prodotti della natura. Nell’ultima giornata della mietitura, si prendeva da ogni campo un giglio e si portava tra suoni e balli al tempio, in segno di riconoscenza verso la dea per ringraziarla del buon raccolto.

Durante la conferenza oltre ai rappresentanti dei vari paesi che festeggiano questa ricorrenza  c’è stato anche l’intervento dell’assessore alla cultura Michel Mancusi: “E’ importante promuovere l’iniziativa di questi comuni  perché i gigli e i carri sono tra le risorse più importanti dei nostri territori. Bisogna puntare lo sguardo versi l’Irpinia e ringraziare coloro che con il proprio lavoro pongono al centro del patrimonio mondiale le tradizioni, la storia e i prodotti irpini”. Oggi la festività viene fatta in onore di San Rocco ed è una tradizione che è cambiata nel tempo ma ha radici profonde. Inoltre il giglio di Nola con un lavoro iniziato nel 2005 e concluso nel 2013 ha ottenuto il riconoscimento dell’UNESCO e come spiega il consigliere della proloco di Nola:”Abbiamo fatto rete ed è stato fondamentale e necessario per dare senso a quello che facciamo e imposi a livello internazionale“. Inoltre i carri promuovono nell’800 la figura dell’artigiano che in questi anni è andata persa. Trasformare il grano in un oggetto architettonico che ha delle funzioni ornamentali è frutto dell’ingegno di un artigiano che a dispetto dei tempi continua a lavorare con passione e se possibile nel tramandare ai più giovani la tradizione. La tirata del giglio inoltre deve essere considerata come una scommessa dell’Irpinia che può vendere l’immagine del proprio territorio. inoltre anche invogliare gli studi antropologici perché è bello conoscere la propria storia che ha radici profonde che spesso i più giovani tendono a dimenticare.

Source: www.irpinia24.it