Presentato “A rounder sense of purpose”, per lo sviluppo sostenibile degli educatori

L’educazione è un cambiamento di prospettiva verso futuri possibili

AdobeStock_111117115La IASS-Italian Association for Sustainability Science, in occasione della conferenza “Quali competenze per gli Educatori alla Sostenibilità nel quadro dell’Agenda 2030″, che si è tenuta a Roma lo scorso giugno, ha presentato i risultati del progetto europeo Erasmus plus “A rounder sense of purpose”, destinato ad individuare le competenze essenziali per educare alla sostenibilità in Italia e in Europa. L’educazione deve diventare “sostenibile”, affinché possa educare al cambiamento e contribuire alle necessarie trasformazioni sociali. Ma chi educa gli educatori? E quali sono le competenze che occorrono per questi ruoli? Il progetto europeo ha realizzato degli strumenti operativi per la formazione e la valutazione degli educatori allo sviluppo sostenibile ed ha individuato 12 competenze, con l’obiettivo finale di attuare il mutamento di prospettiva in cui si concretizza l’educazione allo sviluppo sostenibile, elemento fondamentale dell’Agenda 2030.

A rounder sense of purpose“, RSP, fornisce un primo strumento concreto, praticabile ed efficace per la formazione e validazione di competenze per educare alla sostenibilità. Partendo dalla proposta UNECE (Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite) del 2012 che presentava 39 competenze, RSP ha realizzato degli strumenti operativi per la formazione e la valutazione degli educatori allo sviluppo sostenibile. Le 39 competenze sono state condensate e sintetizzate in 12 competenze, grazie a una rielaborazione qualitativa che potesse essere utile a una più semplice attuazione, integrate in un unico sistema, dinamico, ciclico, complesso, ma anche utilizzabile.

L’educazione allo sviluppo sostenibile non ha confini e contenuti definiti, ma è un cambiamento di prospettiva verso futuri possibili. Pertanto l’educatore sollecita dubbi affinché si attivino indagini e riflessioni, si ribadisce a RSPRome. Le 12 competenze sono state commentate e validate da ricercatori e studiosi sul tema della sostenibilità e della scienza della formazione, docenti, educatori dei centri di educazione ambientale ed esperti in educazione allo sviluppo sostenibile all’interno di ARPA e Regioni.

Una volta ottenuta la validazione si è proceduto alla fase di sperimentazione delle competenze RSP. “È stata una importante occasione per lavorare in maniera più puntuale sul un pieno riconoscimento della professione di educatore ambientale e dei suoi processi formativi spesso maturati in contesti non formali e proprio per questo più complessi da valutare e portare a livelli di consapevolezza professionale” aggiunge Vanessa Pallucchi vicepresidente di Legambiente. L’associazione ha infatti preso parte al progetto in qualità di sperimentatore. così come l’Università di Firenze e il laboratorio di Didattica Ambientale di Villa Demidoff.

Source: www.irpinia24.it