Avellino – Una Maglietta rossa per riconoscerci

Manifestazione nazionale organizzata da Don Luigi Ciotti contro le morti nel Mediterraneo

FB_IMG_1530863049461Avellino – Questo non è un invito ad una manifestazione, ma è un appello per dare visibilità e dignità ai tanti lavoratori e lavoratrici che vivono la disperazione dell’incertezza. Ci rivolgiamo a chi lotta ogni giorno per una condizione dignitosa di vita e di lavoro. L’Irpinia in questi anni di crisi, che qui persiste drammaticamente, è stata attraversata da licenziamenti, emigrazione, impoverimento. Fenomeni che abbiamo vissuto sulla nostra pelle e dei nostri familiari e amici. In particolar modo lo stanno vivendo in questi ultimi mesi: i lavoratori dell’Ipercoop in sciopero da settimane, i lavoratori dell’Aias senza stipendio, i lavoratori del carcere di Bellizzi costretti a lavorare in condizioni indecenti, di svariate concerie, della ex-IrisBus, ai tanti ex lavoratrici e lavoratori Almec, CDI, Albatros e tantissimi altri che non citiamo solo per spazio.

Tutto questo accadeva, ed accade,  mentre nella quotidianità sui social e sui media popolari la narrazione, a senso unico, è costruita sulla colpa di chi stava e sta peggio di noi. Sono stati colpevolizzati gli ultimi, cioé poveri, migranti, rom facendoci credere che la nostra vita peggiora-va a causa loro. Ma ovviamente non è così! Non sono loro ad essersi arricchiti durante la crisi: quelli che hanno licenziato, delocalizzato, precarizzato, inquinato sono gli stessi che si sono arricchiti nel business dell’accoglienza. I migranti sono vittima degli stessi padroni che ci stanno soffocando. È necessario, indispensabile, comprendere che non ha senso fare la guerra al più povero di Noi.

I diritti non possono essere contesi, ma devono essere pretesi da tutti. Sabato 7 alle ore 20, abbiamo scelto di indossare una #magliettarossa, la stessa che le mamme fanno indossare ai propri piccoli prima di farli imbarcare: il rosso è il colore a cui affidare la speranza che qualcuno ti veda e ti tiri fuori dall’acqua in cui stai annegando. Quando muoiono bambini in mare, quando muoiono a causa di un’aria che avvelena loro e la loro famiglia, quando sono costretti a conoscere la privazione perché i genitori non percepiscono più stipendio o sono stati licenziati, non può che esserci un fronte unico fra tutti coloro che la crisi l’hanno subita sulla propria pelle. E’ importante riunirsi, essere uniti, anche sabato e non cedere alla barbarie morale a cui ci vogliono costringere. Non cediamo a chi, giurando sul vangelo, racconta che la nostra “nuova” fortuna nascerà dal sangue dei bambini affogati nel Mediterraneo,  uniamoci per affermare i diritti di tutti contro i privilegi di pochi. Da soli siamo invisibili, insieme siamo invincibili.

Source: www.irpinia24.it