Teora presenta “Storie libertarie di animali rivoluzionari”

L'appuntamento è per domenica 25 febbraio, alle 18.00, presso la Pinacoteca comunale

teoraTeora – Domenica 25 febbraio alle 18.00, nella Pinacoteca comunale di Teora, arrivano la ‘Rivolta delle pecore’ e la ‘Battaglia dei prosciutti’, le Storie libertarie di animali rivoluzionari scritte da Virginiano Spiniello per le Edizioni Il Papavero. L’incontro, moderato dall’editrice Donatella De Bartolomeis, ha il Patrocinio del settore cultura del Comune e la partecipazione di radioteora.it e si apre con i saluti di Pietro Sibilia, consigliere delegato alla cultura e Rosa Casciano, assessore all’istruzione.

Non sarà solo un dialogo con l’autore, quanto, piuttosto, una performance teatrale, artistica, musicale. Dopo il racconto per immagini dell’esperienza ambientale di arte nel sociale dell’Albero Vagabondo, mentre saranno proiettate le illustrazioni del Maestro Giovanni Spiniello, Marisa Barile interpreterà i testi interagendo con le musiche per chitarra e armonica dei Barabba Blues .

Le favole, stampate su palatina avorio e acquerello Fedrigoni e illustrate dal Maestro Giovanni Spiniello – Biennale di Venezia 1968 e segnalato Bolaffi da Crispolti – fanno parte della Collana delle Edizioni il Papavero Storie libertarie di animali rivoluzionari  che si completa con Lupus in fabula, testi di Fedro musicati dal compositore sannita Vincenzo Parente. L’idea delle storie nasce dal viaggio dell’Albero Vagabondo iniziato nove anni fa con le installazioni artistiche sulle discariche abusive in montagna insieme ai bambini: centinaia di favole, disegni e foto pubblicate su www.alberovagabondo.it per chiedere ai grandi di non sporcare.

Osservando che, nonostante gli sforzi, i disegni dei bimbi, puntualmente, venivano strappati o ricoperti nuovamente dai rifiuti, considerando quante scuole e comuni non hanno più ripetuto l’iniziativa, constatando con amarezza l’aumento degli sversamenti, è nata una storia, La rivolta delle pecore: l’unica rivolta, l’unica rivoluzione è il salto dal recinto, l’evoluzione, il cambiamento. Ma si può parlare di cambiamento e libertà senza scadere nella vuota retorica, può la fantasia diventare consapevolezza e trasformarsi in azione?

E così nascono gli animali rivoluzionari di queste storie libertarie: la pecora nera, il capro espiatorio, l’agnello sacrificale, il lupo che diventa pastore, il falco che dona i suoi occhi a un bambino cieco per vedere il sole, il coniglio che diventa generale e guida gli animali alla rivolta ne ‘La battaglia dei prosciutti’. Come spiegò lo schiavo Fedro, le favole sono l’unico modo che avevano i servi per parlare ai padroni e, mutuando le sue parole, potremmo dire, oggi, che parlando ai grandi con il linguaggio dei bambini c’è una piccola speranza di risvegliarsi, con l’umorismo, dalla grigia indifferenza e inazione, perché le pecore, una volta, anche se l’hanno dimenticato, erano libere.

Source: www.irpinia24.it