Bonito – Saggese presenta “La rivoluzione è adesso. Guido Dorso spiegato a chi aspira ad un Mezzogiorno nuovo”

Appuntamento per domani 7 gennaio alle ore 17.30

saggeseBonito - Il giorno 7 gennaio, alle ore 17.30, presso il Convento di Sant’Antonio da Padova, l’Amministrazione comunale di Bonito presenta il libro di Paolo Saggese “La rivoluzione è adesso. Guido Dorso spiegato a chi aspira ad un Mezzogiorno nuovo”, Delta 3 edizioni, introduzione di Luigi Fiorentino.

Saluti dell’Avvocato Giuseppe De Pasquale, sindaco di Bonito. Intervengono Silvio Sallicandro, editore; Peppino Iuliano, Presidente del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud; Luigi Fiorentino, Presidente del Centro Dorso; Paolo Saggese, autore del libro.

 Modera Franca Molinaro, Presidente “La Grande Madre”

 Ecco uno stralcio della premessa di Paolo Saggese:

“Chi era Guido Dorso? Quale la sua attualità? Quale il ruolo del suo pensiero, oggi, a novant’anni e più dalla sua formulazione, a settant’anni dalla sua morte, in un Mezzogiorno così diverso?

A queste domande cerca di rispondere questo pamphlet, che vuole offrire una guida a chi conosce vagamente il pensiero e la vita del meridionalista e a chi desidera intraprendere un percorso di studio rigoroso sull’intellettuale. Il libro, infatti, fornisce le basi essenziali e chiarisce le problematiche principali legate a questa figura, non affrontando le questioni aperte e irrisolte, che avrebbero richiesto spazi più ampi e avrebbero potuto non interessare il primo destinatario del volume.

Il pamphlet è indirizzato non solo a chi intende conoscere meglio Dorso, ma anche ai giovani e ai meno giovani in attesa di un Mezzogiorno nuovo, di una “rivoluzione gentile”, e che intendono affrontare un impegno complesso di modifica del presente. L’obiettivo è invitare tutti ad una rivoluzione intellettuale e morale prendendo ad esempio e a maestro la “Cassandra inascoltata” di Avellino.

Il libro, perciò, è anche un“lavoro” militante, uno strumento di riflessione su una rivoluzione pacifica con al centro i giovani e il loro protagonismo: questi ultimi, protagonisti del cambiamento e promotori di se stessi e degli altri giovani, insieme ai “padri”, alla parte sana della classe dirigente meridionale (siano essi intellettuali, amministratori, imprenditori, politici, sindacalisti, operatori della scuola, della formazione, mondo del lavoro e delle professioni …), hanno il compito di essere rivoluzionari, per garantire un futuro non solo a se stessi, ma ad una realtà – il Sud e l’Italia in generale – condannata ad un declino irreversibile, come dimostrano tutti i dati a disposizione, e che sono analizzati fugacemente nel Capitolo tre.”

Source: www.irpinia24.it