Europa e destra xenofoba, Ferrante (Pd): “A Bruxelles per un confronto sulle sfide dell’integrazione”

Il giovane delegato del partito democratico sarà insieme con Eudem alla scuola di formazione "Direzione Europa"

ferrante_pd_luogosanoNicholas Ferrante, giovane delegato PD, il 9 e il 10 dicembre sarà a Bruxelles per la scuola di formazione “Direzione Europa” con gli amici di Eudem.

Insieme ad altri amici parteciperò a Bruxelles -spiega -  alla scuola di formazione Direzione Europa, promossa dalle associazioni Laboratorio Democratico, Eudem e la Fondazione europea di studi progressisti. Dopo l’esperienza a Milano, credo sarà un confronto stimolante sulle sfide che l’integrazione europea ci pone davanti assieme alle istanze dei territori. Al di là dell’esperienza in sé, ritengo che chi fa politica debba oggi dedicarsi alla decifrazione di alcuni segnali che serpeggiano nella società e trasmetterli al comune sentire, affinché si agisca in maniera consapevole. C’è in mezzo a noi una bomba sociale pronta ad esplodere, determinata da un lato dal blocco della mobilità sociale e dall’altro dal venir meno di un immaginario collettivo, che è la vera forza propulsiva in una comunità, quei valori cui l’individuo fa costante riferimento.”

Il rapporto Censis di qualche giorno fa -continua -  dice che non è stato distribuito il dividendo sociale della ripresa. Insomma, vince la logica darwiniana del “meno hai, più vieni colpito”. Sta venendo meno la ragion d’essere su cui le moderne società sono state costruite.  Mi riferisco alle Costituzioni antifasciste del dopoguerra, che ci hanno assicurato settant’anni di pace e benessere contro i muri e le diseguaglianze. Sono i cittadini stessi, la classe media, i “rancorosi” che si rivolgono alle destre neonaziste e xenofobe e perciò assistiamo ad uno sgretolamento valoriale. Coloro che dovrebbero difenderci, garantirci quella libertà personale per cui si è combattuto contro le dittature, nelle caserme espongono vessilli di altre epoche venendo meno al giuramento alla Repubblica antifascista. Noi giovani, purtroppo per inconsapevolezza, seguiamo questa onda volgendo le orecchie alle sirene dell’uomo forte e dell’ordine con ogni mezzo: rinunciamo agli spazi del confronto, del consenso. Non mi stancherò mai di dirlo: se non difenderemo con entusiasmo quelle conquiste che oggi ci fanno stare meglio rispetto al passato, saremo una generazione perdente in partenza. Mai dare nulla per scontato! I segnali secondo cui si va nella direzione sbagliata ci sono tutti, non vorrei che imboccassimo la strada del non ritorno: assuefazione di fronte ai temi che contano, odio, violenza verbale. D’altronde i germi dei grandi mali nascono sempre dalle parole”.

Sul dato irpino dei 1500 giovani che hanno lasciato l’Irpinia, Ferrante conclude: “In queste ultime settimane mi hanno colpito molto due dati: l’alto tasso di mortalità infantile per tumori e l’esodo dall’Irpinia. Dalla relazione del Comitato Igiene e Sanità emergono percentuali eloquenti: Avellino con 169 casi di tumori infantili per milione di abitanti supera Napoli con 165 casi. Mentre dal Rapporto “Italiani nel Mondo” emerge una fuga dall’Irpinia in un solo anno di 2mila persone, che partono per Svizzera, Argentina, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Sembra che le lancette dell’orologio siano tornate indietro agli anni Cinquanta. Il dato critico è che, ad eccezione di qualcuno che parte per migliori condizioni, si preferisce abbandonare il proprio Paese per avere in cambio all’estero lo stesso salario alle medesime condizioni. Quanto sia giusto e quanto sbagliato, mi chiedo. Invito tutti a riflettere, sperando che saremo capaci di accendere una candela di fronte al buio dell’onda nera”. 

Source: www.irpinia24.it