“Guido Dorso nella cultura meridionale” l’evento a Montemiletto

Il pamphlet è indirizzato non solo a chi intende conoscere meglio Dorso, ma anche ai giovani e ai meno giovani in attesa di un Mezzogiorno nuovo

paolo-saggese“Guido Dorso nella cultura meridionale” questo il titolo dell’iniziativa organizzata dal Comune di Montemiletto per il giorno venerdì 1 dicembre 2017 alle ore 17.30, presso la Casa Comunale, un momento di riflessione e di approfondimento sulla figura dell’illustre meridionalista irpino. L’incontro, moderato dal giornalista Norberto Vitale, porrà al centro il pensiero dorsiano partendo dall’ultimo lavoro dello scrittore Paolo Saggese “La rivoluzione è adesso. Guido Dorso raccontato a chi aspira ad un Mezzogiorno nuovo” (Delta 3 edizioni), Introduzione di Luigi Fiorentino, presidente del Centro Dorso. Ne discuteranno insieme all’autore, dopo i saluti di rito del Sindaco Agostino Frongillo, l’On. Luigi Famiglietti, l’editore Silvio Sallicandro ed il presidente del Centro di documentazione sulla Poesia del Sud Peppino Iuliano.

Il libro cerca di rispondere a queste domande:

Chi era Guido Dorso? Quale la sua attualità? Quale il ruolo del suo pensiero, oggi, a novant’anni e più dalla sua formulazione, a settant’anni dalla sua morte, in un Mezzogiorno così diverso?

A queste domande cerca di rispondere questo pamphlet, che vuole offrire una guida a chi conosce vagamente il pensiero e la vita del meridionalista e a chi desidera intraprendere un percorso di studio rigoroso sull’intellettuale. Il libro, infatti, fornisce le basi essenziali e chiarisce le problematiche principali legate a questa figura, non affrontando le questioni aperte e irrisolte, che avrebbero richiesto spazi più ampi e avrebbero potuto non interessare il primo destinatario del volume.

Il pamphlet è indirizzato non solo a chi intende conoscere meglio Dorso, ma anche ai giovani e ai meno giovani in attesa di un Mezzogiorno nuovo, di una “rivoluzione gentile”, e che intendono affrontare un impegno complesso di modifica del presente. L’obiettivo è invitare tutti ad una rivoluzione intellettuale e morale prendendo ad esempio e a maestro la “Cassandra inascoltata” di Avellino.

Il libro, perciò, è anche un“lavoro” militante, uno strumento di riflessione su una rivoluzione pacifica con al centro i giovani e il loro protagonismo: questi ultimi, protagonisti del cambiamento e promotori di se stessi e degli altri giovani, insieme ai “padri”, alla parte sana della classe dirigente meridionale (siano essi intellettuali, amministratori, imprenditori, politici, sindacalisti, operatori della scuola, della formazione, mondo del lavoro e delle professioni …), hanno il compito di essere rivoluzionari, per garantire un futuro non solo a se stessi, ma ad una realtà – il Sud e l’Italia in generale – condannata ad un declino irreversibile, come dimostrano tutti i dati a disposizione, e che sono analizzati fugacemente nel Capitolo tre.

Source: www.irpinia24.it