Avellino commemora le vittime del sisma del 1980

Foti: "Più della metà degli edifici privati non sono sicuri. I cittadini sono invitati a fare la propria parte"

91bee595a36bc4d4fe7bd2234b180d78Avellino – Sono passati 37 anni da quel 23 novembre 1980 in cui tutto cambiò per sempre. In modo particolare fu il centro storico di Avellino a pagare lo scotto più pesante del sisma che solo a Collina della Terra fece 300 morti, come ricorda il sindaco Paolo Foti durante la cerimonia per la commemorazione delle vittime del terremoto che sconvolse Avellino e l’Irpinia: stamane, infatti, il primo cittadino, insieme alle altre autorità religiose, civili e militari del capoluogo, ha deposto una corona d’alloro in Piazza XXIII Novembre.

Eppure a distanza di quasi quarant’anni, “il 60% degli edifici privati costruiti sul suolo cittadino non è sicuro dal punto di vista sismico – spiega Foti – il che presuppone l’urgenza di fare un’opera di sensibilizzazione che induca i privati a provvedere alla messa in sicurezza delle proprie abitazioni, laddove queste fossero ritenute a rischio, magari approfittando dei bonus fiscali sull’edilizia che consentono di rendere la spesa meno gravosa”.

Poi il sindaco ha fatto un focus sull’emergenza scuole: “Ho preso contatti con il capo della Protezione Civile per collaborare alla pianificazione di una soluzione che possa dare una risposta mirata al grave problema che attanaglia l’edilizia scolastica cittadina. In questa direzione, la creazione di un campus scolastico prefabbricato potrebbe evitare di mettere a repentaglio l’intero anno scolastico. L’opposizione consiliare dovrebbe aiutarci a trovare una soluzione dal momento che nessuno, tantomeno il sottoscritto, ha la bacchetta magica” – conclude Foti.

Source: www.irpinia24.it