Avellino- Blitz e sigilli alla scuola “Solimena”
Tre avvisi di garanzia, i destinatari: il sindaco Paolo Foti e due dipendenti comunali
Avellino- Nessuna tregua per gli edifici scolastici di Avellino. I sigilli toccano ora alla “Francesco Solimena”, scuola secondaria di primo grado, che si trova tra via De Concilj e viale Italia. Oggi il bliz del nucleo investigativo dei Carabinieri, alla presenza di Vigili del fuoco e tecnici della Procura, che ci ha restituito una storia nera, in aggiunta a quelle del “Mancini”, del “De Luca” e della “Cocchia”.
La struttura non sicura necessitava di interventi, questo è emerso dalla perizia del tecnico di costruzioni incaricato, Luigi Petti. Esiti non positivi frutto delle “indagini termografiche” (costate 90 mila euro e finanziate dalla Provincia di Avelllino), che avevano interessato, tra le altre scuole, anche la Solimena. L’intento era quello di individuare eventuali “patologie edilizie” a carico di solai, muri e quindi constatare le condizioni dell’intero immobile e, in presenza di effettiva criticità, intervenire. Cosa che non è stata fatta.
Lavori indispensabili, che non sono stati “considerati” né tantomeno effettuati. Nel libro nero del registro degli indagati: il primo cittadino di Avellino, Paolo Foti (che sarebbe reo per omissione di atti di ufficio), il funzionario all’edilizia scolastica, Gaetano D’Agostino e il dirigente del settore Lavori Pubblici, Fernando Chiaradonna.
Un momento delicato per gli istituti scolastici di Avellino, proprio il 3 novembre scorso il liceo scientifico “Mancini” è stato ritenuto non sicuro, pertanto si trova sotto sequestro. La sua chiusura ha comportato dei “piani provvisori” per far sì che le lezioni potessero continuare senza troppi disagi. E proprio la Solimena avrebbe dovuto ospitare alcuni alunni del vicino liceo scientifico. Una tempesta che imperversa e non vuole cessare.
Si ricorda che l’anno scorso ci fu un vero e proprio “riassemblaggio” degli istituti scolastici. La sede del liceo artistico “De Luca” di via Tuoro Cappucini fu chiusa definitivamente, di conseguenza, per motivi di sicurezza, il “De Luca”“ si trasferì” presso l’edificio del “Mancini” in via Scandone. Il “Mancini” traslocò da via Scandone per raggiungere la sede del “Luigi Amabile”, infine il “Luigi Amabile” da via De Concilj “fu spostato” a via Morelli e Silvati.
Per i genitori degli studenti della “Solimena” l’unica preoccupazione sarebbe dovuta essere quella riguardante il “piano sperimentale per la riconsegna degli alunni al termine delle lezioni” in vigore da lunedì prossimo, poiché “le scuole non possono attualmente consentire l’uscita autonoma degli alunni di età pari o inferiore ai 14 anni”. Ora l’indignazione si fa più forte tra l’incertezza di studenti e insegnanti. Un effetto domino, per quanto riguarda la sicurezza degli istituti, che sembra per nulla volersi arrestare.
G.B.