Disastro ambientale in Campania, la delegazione di Sinistra Italiana incontra il Procuratore aggiunto di Napoli

Nell'incontro odierno si è parlato dell'esposto presentato nel mese di luglio riferito agli incendi estivi che in particolare hanno interessato il Vesuvio e l’area urbana e boschiva circostante

castelfusano2-incendio-ostia-1000x600Napoli – Questa mattina una delegazione di Sinistra Italiana composta dal   Coordinatore Tonino Scala,  dal responsabile ambiente Roberto Braibanti e dall’avv Ivan Severino, sono stati ricevuti dal Procuratore aggiunto di Napoli,  dott. Nunzio Fragliasso,  in merito all’esposto presentato nel mese di luglio riferito  agli incendi estivi che in particolare hanno interessato il Vesuvio e l’area urbana e boschiva circostante. Come si ricorderà gli eventi incendiari  hanno colpito e ridotto parte considerevole del  preziosissimo patrimonio ambientale campano, costituito da centinaia di ettari di bosco e di aree agricole di coltivazione di pregio,  sito nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio e dei comuni dell’area   posti alle sue falde, del Vesuvio e dei Monti Lattari e dalla già martoriata  “ terra dei fuochi” del Casertano, da vaste aree della costiera  cilentana fino a spingersi alle rigogliose terre dell’Irpinia e del Sannio.  

Dalle informazioni fornite dagli organi di stampa locali e nazionali si può affermare che vi sono state diffuse responsabilità individuali alla base di questo disastro, ma poca  attenzione è stata finora rivolta a quelle relative alla filiera  istituzionale  della nostra regione, coinvolte, a vario titolo, nella opera di prevenzione, tutela e bonifica dell’inestimabile patrimonio della cosiddetta  “Campania felix”. Le ragioni di questo disastro ambientale sono profonde e vanno anche ricercate:

  1. nella cosiddetta “Riforma Madia”,  la quale  mediante la L. n.124/2015 e il seguente D.Lgs. n.177/2016 di fatti ha smantellato il “Corpo forestale dello Stato” il quale  è stato assorbito nell’Arma dei Carabinieri”, ad eccezione delle competenze in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei degli stessi che ora sono prettamente attribuite al Corpo nazionale dei VV.FF.;
  1. nel puzzle impazzito delle responsabilità istituzionali, in particolare nel rapporto tra la Regione Campania e le diramazioni territoriali del Corpo dei VV.FF., in quanto il medesimo decreto legislativo affida al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco anche le competenze in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi con l’ausilio di mezzi da terra e aerei, il coordinamento delle operazioni di spegnimento, d’intesa con le Regioni, anche per quanto concerne l’impiego dei gruppi di volontariato antincendi, nonché la partecipazione alla struttura di coordinamento nazionale e a quelle regionali;
  2. nella mancata stipula preventiva della convenzione tra Regione Campania e Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco che il Decreto legislativo n. 177/2016  dà facoltà al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali consente di stipulare nelle materie oggetto delle funzioni già svolte dal Corpo Forestale dello Stato e trasferite all’Arma dei Carabinieri, nonostante le reiterate sollecitazioni del Direttore regionale ;
  3.  nell’inerzia  dell’ “Ente Parco del Vesuvio” che rende evidente  l’inconcludenza dei vertici dell’organismo territoriale e l’inefficienza  della sua struttura nella delicata attività di prevenzione dei fenomeni,  a partire dall’assenza  storica dei necessari interventi di pulizia e cura preventiva   del sottobosco, dal mancato posizionamento di barriere frangifiamme, dall’assenza di un circuito di  videosorveglianza, dalla mancata creazione  di indispensabili sentieri di accesso, pur sollecitati a più riprese dalle associazioni ambientaliste.

Oltre alle responsabilità dei criminali incendiari, alla luce di quanto accaduto in questa terribile estate campana, è doveroso accertare  quelle istituzionali e amministrative che  hanno permesso un disastro di tali proporzioni  non adottando per negligenza, disimpegno e volontà politica, misure di contrasto, prevenzione e repressione degli incendi, tuttora in corso in vaste aree della regione. Giova ricordare che questi incendi oltre al dolo ambientale e agrario hanno provocato seri danni alla salute delle popolazioni e una enorme ricaduta di costi sui bilanci delle diverse pubbliche amministrazioni  interessate e, quindi, sulle spalle dei cittadini. Nell’incontro odierno  Sinistra Italiana ha chiesto gli opportuni accertamenti investigativi in ordine a quanto accaduto e l’attenzione riposta dal Magistrato nell’incontro dimostra una grande sensibilità che fa ben sperare . La nostra battaglia a fianco delle popolazioni, dei movimenti e delle associazioni continua tenendo aperta  una vertenza politica permanente nel confronti della Regione, maggiore responsabile morale della mancanza di un’adeguata risposta preventiva alla tragedia delle devastazioni incendiare di questa estate. 

Source: www.irpinia24.it