Venticano – Il 6 Settembre la presentazione de “Il processo” di Saggese

Racconto fantastico sulla corruzione e continuazione del fortunato racconto “Lettera a un Giudice”

paolo-saggeseVenticano – L’Associazione GiovanIrpinia presenta “Il Processo. Racconto fantastico sulla corruzione di Paolo Saggese, continuazione del fortunato racconto “Lettera a un Giudice” il 6 settembre, ore 18.30  alla  Terrazza di Piazza Monumento di Venticano.

Intervengono il dott. Vittorio Ciarcia, il prof. Marco Cillo, l’avv. Rosario Maglio, modera il Direttore Franco Genzale. Sarà presente anche l’autore.

Qui di seguito si propone una riflessione dell’avvocato Mariagrazia Passamano:

Alcuni libri sembrano attenderti da sempre, appaiono un po’ come i grandi insegnanti capaci di leggerti dentro, di sognarti diverso, migliore. Rappresentano quell’incontro che avresti sempre voluto fare, quell’amico che sogni di riabbracciare, quello che ti va di ascoltare quando tutto sembra perso e rassegnato dentro e fuori di te. I grandi romanzi sono luoghi che ci aspettavano pazienti, un appuntamento con l’inconscio, con la parte del nostro Io più taciturno. Alcuni romanzi rimangono circostanza, contingenza, ti sfiorano appena. Sono storie, storie di altri. Altri invece, quelli che io definisco i grandi romanzi, ti attraversano l’anima, ti emozionano a tal punto che non riesci a distaccartene, non fino a quando non hai raggiunto l’ultima pagina. I grandi romanzi parlano di noi, delle nostre vite, dei nostri dubbi martellanti, ci raccontano le nostre inquietudini, ci scuotono e ci aiutano a “cogliere il mondo come una domanda”. Questi gli effetti dei grandi romanzi, questi gli effetti dei romanzi “Lettere a un giudice” e “Il processo” di Paolo Saggese (Magenese Editoriale, Milano).

Si tratta di racconti fantastici, che narrano la storia di una sconfitta. Il protagonista, Candido, nome ispirato all’omonimo personaggio di Pangloss di Voltaire, non è che un ingenuo, un uomo onesto, un “utopista”, uno che per partecipare ad un concorso studia, studia tanto.  È “l’uomo dei mulini al vento”, il principe Myškin della Repubblica dei Pomodori, è colui che lotta contro il cinismo, contro il clientelismo, contro la logica della raccomandazione, contro l’assenza dei diritti e le pratiche corruttive. Il suo dolore è il dolore dei giusti, un dolore che ricorda l’amara sorte del giovane Werther, la poetica intensità della pregustazione della grazia assoluta e poi del baratro come conseguenza di quel bagliore, di quella sfiorata e poi negata beatitudine.

 

 

Source: www.irpinia24.it