Sirignano – Il consigliere Antonio Montuori e la municipalità unica

“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. Basta pregiudizi se vogliamo un futuro migliore per i nostri figli.”

antonio-montuoriSirignano – “Prendo spunto da un pensiero del grande Albert Einstein: ‘Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. 

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.’” Così il consigliere comunale Antonio Montuori spiega le sue ragioni a sostegno della municipalità unica.

“Con la nascita del Comune unico si apre la possibilità di accedere a contributi ed incentivi attualmente in vigore per i Comuni che concludono il percorso di fusione. Tanto lo Stato quanto la Regione riservano infatti interessanti premialità economiche in quanto la fusione è considerata un processo in grado di “fornire risposte ad una necessaria razionalizzazione della spesa ed adeguamento della gestione dei servizi per il cittadino”, che si sommeranno ai risparmi di gestione”.

 ”Contributo regionale (importo e durata): 350.000 €/annuali per i primi 3 anni; 200.000 €/annuali per i successivi 12 anni. Contributo statale (importo e durata): lo Stato eroga, per un periodo di 10 anni, un contributo straordinario commisurato al 20% dei trasferimenti erariali attribuiti per il 2010 ai comuni che hanno dato luogo alla fusione (circa 800.000 €/anno  per 10 anni). Il totale dei trasferimenti ammonta a circa 9 milioni di euro in 15 anni.

Dalla fusione di questi Enti – per mezzo della messa in rete delle risorse umane, finanziarie e strumentali ed dell’adozione di logiche di polifunzionalità nel personale – è verosimilmente possibile trarre i seguenti benefici: garanzia, nel tempo, dell’offerta di servizi con l’attuale livello qualitativo ed omogeneo in tutto il territorio,  anche in caso di future assenze, mobilità o quiescenze del personale; minori spese di struttura grazie allo sfruttamento delle economie di scala nei costi e nei tempi, con conseguenti maggiori risorse da dedicare ai servizi ai cittadini e alle imprese, ad esempio per programmi anticrisi e sociali o per incentivare l’efficientamento energetico per cittadini e imprese; incremento quantitativo (più ore) e miglioramento qualitativo (apertura in fasce orarie attualmente non coperte) del livello di accessibilità al pubblico; grazie all’esenzione temporanea dal patto di stabilità e agli incentivi statali e regionali, possibilità di realizzare investimenti in progettazione di nuove opere pubbliche e in manutenzione di quelle esistenti; strategie di programmazione e sviluppo territoriale e urbanistico sovracomunale di area vasta, che prevedano ad esempio la valorizzazione e la cura delle risorse ambientali  e idrogeologiche, culturali e sportive presenti; creazione di un servizio di trasporto pubblico intercomunale; sviluppo di politiche di marketing territoriale; maggiore “peso istituzionale” del nuovo Ente.

Il rischio più evidente è quello di perdere l’identità territoriale e la storia unica di ogni comune. Con la gestione del pregiudizio secondo cui la fusione può verosimilmente condurre alla perdita dell’identità territoriale. A tal fine è auspicabile prevedere un percorso di coinvolgimento e partecipazione delle Comunità interessate; un cambiamento sicuramente necessario che reca con sé benefici e problemi e che ad oggi raffigura quale unica certezza proprio la difficoltà di disegnare i contorni definiti degli uni e degli altri.

Basta fare demagogia, destabilizzando un paese già provato dalla scorsa campagna elettorale, creando insicurezze e paure alla popolazione. Mi chiedo: se la cosa è fatta intenzionalmente a voler nascondere i reali problemi che avete creato in questo decennio, allora certamente non ci sarà nessun futuro per il nostro amato paese”, conclude Montuori.

Source: www.irpinia24.it