Il Tunnel di Piazza Libertà e i dieci anni di lavori in corso: la manifestazione di “Viva Avellino”

“È un anniversario nefasto – dice Giovanni D'Ercole, presidente dell'associazione civica “Viva Avellino” - ma, a chi come noi da sempre ha cercato di evitare che venisse inferta questa ferita alla città di Avellino, sembrava doveroso ricordarlo”

tunnel testoAvellino – L’associazione civica “Viva Avellino” ha voluto ricordare oggi, con una pubblica conferenza stampa, i dieci anni di lavori in corso del così detto “Tunnel di Avellino”, emblematica opera incompiuta della città. Circa 27 sono i milioni di euro investiti in un progetto che ancora stenta a prendere forma. Dodici mesi era il tempo previsto dai tecnici per i lavori all’ormai famoso sottopasso lungo circa 900 metri. Dieci gli anni che sono passati da quella data.

È un anniversario nefasto – dice Giovanni D’Ercole, presidente dell’associazione civica “Viva Avellino” – ma, a chi come noi da sempre ha cercato di evitare che venisse inferta questa ferita alla città di Avellino, sembrava doveroso ricordarlo”.

Un pizzico di ironia nelle parole di D’Ercole quando ricorda ai presenti che “in dieci anni sono state compiute nel mondo opere incredibili, a cominciare dal tunnel della Manica, che è stato concluso in otto anni, al tunnel più lungo al mondo di dodici chilometri in Norvegia, portato a termine in cinque anni”.

Il presidente di Viva Avellino spiega anche i motivi per cui, se mai il tunnel dovesse essere concluso, probabilmente non potrà mai essere utilizzato: “Mi chiedo quale commissione dei Vigili del Fuoco darà il via libera ad aprire un sottopasso urbano senza che ci sia un marciapiede e quindi senza che ci sia una via di fuga”.  

Una richiesta di trasparenza, quella di D’Ercole e della sua associazione: “Noi siamo dalla parte di chi vuole conoscere le responsabilità e vuole che le stesse siano sanzionate. Ci sono tante opere pubbliche ad Avellino che non sono state capaci di rispettare il crono-programma che gli stessi tecnici si erano dati. Se ci sono errori progettuali in ogni lavoro pubblico è necessario che l’amministrazione individui i responsabili, li faccia conoscere alla città e li sanzioni doverosamente”.

Se quest’opera non dovesse essere portata a termine, dovremmo restituire milioni e milioni di euro alle istituzioni europee. Ed è questa l’unica motivazione che ci porta a dire che il sottopasso va ultimato”, conclude Giovanni D’Ercole.

Riusciremo a vederla la luce in fondo al tunnel?

Source: www.irpinia24.it