Avellino - Uno degli argomenti che genera molta discussione in questi ultimi tempi riguarda le adozioni di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Molte sono le opinioni, c’è chi è favorevole, chi è contrario e i pareri essendo talvolta discordanti generano ampie discussioni, sia in tv dove se ne parla spesso che nella vita comune, dove si deve far fronte al reale, e non esiste più parlare quanto attuare. 

In quest’ultimo periodo i diritti delle persone omosessuali avanzano, tanto che ad oggi sono 21 i Paesi nel mondo che favoriscono le adozioni tra coppie dello stesso sesso, quali: Francia, Spagna, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi,Lussemburgo, Svezia, Norvegia, Danimarca, Austria, Islanda, Malta, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Brasile, Uruguay, SudAfrica, Australia e Nuova Zelanda.

Esiste poi un altro fattore, quale lo “stepchild adoption” che consiste nell’adozione dei figli naturali o adottivi del proprio partner, pratica consentita in Germania, Groenlandia, e Finlandia. 

Erroneamente si parla di questo fattore riferendosi con il termine “adozione delle coppie gay”,ma la discussione non riguarda tanto avere genitori dello stesso sesso, quanto invece i sentimenti del bambino in questione che molto spesso vengono sottovalutati. Molti sono stati gli studi affrontati e discordanti sono le opinioni di diversi enti scentifici, dei quali alcuni si oppongono, altri sono a favore e altri ancora dichiarano una posizione neutrale. Tra i favorevoli vi è l’American Psychological Association (APA) che nel 2004 ha emanato un comunicato promuovendo lo slogan “no differences” in cui affermava di opporsi ad ogni discriminazione verso figli di coppie omosessuali. Tuttavia in seguito altri studiosi hanno trovato alcune discordanze sugli studi effettuati dall’APA evidenziando invece differenze tra bambini cresciti da coppe eterosessuali e coppie omosessuali.

Di seguito è riportata la considerazione di Costanza Stagetti, la quale conclude  il proprio saggio sulla letteratura scientifica in materia di omosessualità e genitorialità con questa frase: “L’instabilità, la vulnerabilità alla malattia e la violenza domestica che prevalgono nelle relazioni omosessuali rispetto a quelle eterosessuali, normalmente renderebbero inadatti tali ambienti a garantire la custodia dei bambini. Tuttavia, nell’attuale clima culturale che preme per legittimare la pratica dell’omosessualità in ogni area possibile della vita, tali considerazioni sono spesso ignorate” .

Le domande a questo punto sorgono spontanee: può un bambino crescere con due mamme o due papà senza avere entrambe le figure nella propria vita? Ha un bambino diritto ad essere cresciuto sia da una figura femminile che da una maschile? Il paragone che molto spesso ha usato chi è favorevole all’adozione di coppie etero è stato quello dell’amore,e cioè nello specifico, è meglio avere due mamme e non un padre o viceversa, oppure un padre o una mamma assente e menefreghista nei confronti del bambino?

E’ importante che oggi nel ventunesimo secolo tutti i bambini vengano educati nell’accettare le coppie gay come coppie alla pari rispetto ad una coppia composta da uomo e donna. L’amore si manifesta in tanti modi, ed educare un bambino a ciò significa in un futuro abolire queste restrizioni e non trovare anomalie nel sentire che un bambino sia stato cresciuto da una coppia dello stesso sesso.  Ben venga ciò se c’è amore, specie nelle adozioni, dove molti bambini vengono abbandonati e subiscono talvolta abusi e maltrattamenti. Un bambino può soccombere al non avere un padre o una madre ma comunque due figure genitoriali presenti, al non avere nessuno. Il principio è quello di “meglio avere due genitori omosessuali amorevoli e attenti che non averne affatto”. Prima di formare un’idea sull’essere o meno favorevoli, è importante informarsi, e tenere in conto tutte e due le facce della medaglia.

di Carmen Vottariello

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