Avellino – La nota di Sergio Scarpa sul tema della vertenza Elital

Il Segretario Generale Fiom-Cgil Avellino: "Noi non abbandoniamo i lavoratori mettendo tutto il nostro impegno e la nostra energia alla ricerca di una soluzione che possa salvaguardare la loro prospettiva"

imagesAvellino - La nota di Sergio Scarpa, Segretario Generale Fiom-Cgil Avellino sul tema della vertenza Elital: “Approposito del fallimento della El.Ital e del conseguente licenziamento di tutti i lavoratori da parte della curatela fallimentare, apprendiamo da un comunicato stampa del Fismic che dopo essersi completamente dileguata  non presenziando più  agli incontri che si sono svolti ai vari livelli, oggi accusa  la Fiom  che con il suo massimalismo si è resa responsabile e del triste epilogo aziendale.

Ma i lavoratori e le lavoratrici della El.Ital ben conoscono  chi sono i veri responsabili del fallimento della El. Ital. Massimo Pugliese uno pseudo imprenditore che  pur avendo rilevato vari stabilimenti  a titolo gratuito   e con una cospicua  dote di svariati milioni ha collezionato una miriade di fallimenti e che solo grazie a una legislazione permissiva  continua indisturbato a  farla franca. Alcuni improvvisatori e ben noti personaggi, che  agendo in nome e per conto della UGL senza  essere mai stati sconfessati da questa organizzazione che pure ha condiviso tutto il percorso sindacale nell’intera vertenza. Questi personaggi presi da un  protagonismo inconcludente e demenziale hanno fatto si che l’azienda  venisse dichiarata fallita prima  che terminasse il periodo di cassa integrazione già autorizzato e che purtroppo per i lavoratori cesserà con la data del fallimento.

Ma la cosa più sorprendente è l’uscita odierna del segretario del Fismic, questo noto trasformista sindacale, che ha caratterizzato da sempre la sua azione  stabilendo rapporti di completa subalternità e compiacenza  alle controparti per ingraziarsi della loro benevolenza. Ha fatto così anche quando era segretario della Fim-Cisl ai tempi belli  Pugliese  quando  lo stesso  prima di portarla al fallimento era anche proprietario dell’Avellino calcio, in quella circostanza  lui  non disdegnava di farsi omaggiare di biglietti per le partite in maniera  ripetuta e significativa. E per il momento possiamo fermarci qui,  ma se saremmo costretti ci ritorneremo con ulteriori argomenti perché  noi  al momento abbiamo altro a cui pensare. Dobbiamo pensare ai lavoratori e alle lavoratrici  della Eli tal che, al contrario suo che se la squaglia quando la situazione diventa disperata e non ha più nulla da guadagnarci. Noi al contrario soprattutto in quelle circostanze non li  abbandoniamo mai mettendo tutto il nostro impegno e la nostra energia alla ricerca di una soluzione che possa salvaguardare la loro prospettiva”.

Source: www.irpinia24.it