Avellino – La Gioventù Federalista Europea incontra gli studenti del Liceo “Publio Virgilio Marone”

Questa mattina presso l’auditorium della sede scolastica in Via Tuoro Cappuccini si è tenuto il convegno “Dai trattati di Roma ad oggi. Quale futuro per l’Europa?”

17327802_10210989467526753_1755026988_nAvellino – Questa mattina, la Gioventù Federalista Europea, ha tenuto  il convegno “Dai trattati di Roma ad oggi. Quale futuro per l’Europa?”. La conferenza ha preso luogo presso l’auditorium del Liceo “Publio Virgilio Marone” in Via Tuoro Cappuccini. A coordinare l’evento è stato Stefano Vetrano. Sono intervenuti: Bruno Gambardella, Assessore alle politiche culturali e giovanili del Comune di Avellino, Gabriele Panizzi, membro del Consiglio di presidenza del Movimento Europeo d’Italia, Diva Ricevuto, Young-Leaders Istituto Luigi Sturzo di Roma. Sarebbe dovuta intervenire anche il Presidente del consiglio regionale della Campania Rosetta D’Amelio, ma a causa di impegni improrogabili non è stata presente ma ha fatto recapitare una lettera con il suo pensiero.

Si è tenuto questo incontro per ricordare ai giovani che il 25 marzo 2017 ci sarà una manifestazione a Roma per ricordare il 60° anniversario dei Trattati di Roma. Trattati che come ha ricordato Stefano Vetrano hanno segnato un passo in avanti verso la comunità europea. “Questo movimento Federalista si occupa di tematiche europee e questo è un argomento dibattuto a volte con poca attenzione, ma che è cruciale. Da un punto di vista politico oggi non si ha più un divario tra destra e sinistra, ma troviamo forze europeiste e forze antieuropeiste. Questa situazione non è presente solo in Italia, ma anche in Inghilterra, in Francia, in Ungheria, in Olanda. Si parla di Europa soprattutto quando si affrontano temi come l’immigrazione, il terrorismo, la sicurezza, il benessere e il lavoro. E’ importante accendere i riflettori sulla nostra realtà europea. I giovani, gli studenti, le associazioni, i membri della società civile devono dire con forza che quest’Europa va cambiata, c’è bisogno di un’Europa diversa, di un’Europa unita, di un’Europa Federale che si occupi soprattutto di integrazione”.

Ciò che è stato dichiarato apertamente oggi è che i giovani devono ritornare ad essere i protagonisti del loro tempo. Non possono rinunciare al loro futuro per restare senza prospettive, in un’Europa priva di solidarietà e incapace di accogliere e di integrare diverse culture. Il clima politico creatosi in occasione del referendum italiano ha reso evidente lo stato di incertezza sul nostro futuro. La responsabilità del cambiamento ricade adesso sui giovani. Anche attraverso la sua lettera Rosetta D’Amelio sottolinea che ci troviamo in una fase delicata, in cui si ha un inasprirsi delle relazioni, mentre c’è bisogno di integrazione da parte dei giovani.

Bruno Gambardella dichiara che anche se l’Europa può essere criticata sotto molti punti di vita, è sbagliato pensare di demolirla: “per un giovane pensare ad un futuro senza l’Europa è impossibile. Soprattutto l’Italia meridionale ha bisogno di un’Europa che deve essere ripensata e per fare ciò ci si deve basare sui trattati di Roma perché il futuro si deve conservare nelle radici storiche”. Anche Gabriele Panizzi sottolinea quanto sia delicata la fase che stiamo attraversando: “il contributo che dobbiamo dare come organizzazione federalista è un discorso di consapevolezza. Bisogna capire le ragioni che stanno alla base della conoscenza europea e capire da dove siamo partiti”.

Il punto centrale è che c’è bisogno di attuare una rinascita del popolo europeo, bisogna batterci per un’Europa democratica, federale e solidale o vedremo il prevalere dell’odio populista e nazionalista. Così conclude la Gioventù Federalista: La vera battaglia oggi è tra chi vuole dividere e distruggere e chi vuole unire e costruire. La nuova linea di demarcazione è tra chi vorrebbe tornare verso i conflitti tra Stati e chi lotta per l’Europa dei settant’anni di pace. I cittadini devono tornare protagonisti della battaglia per un’Europa che sappia difendere i propri confini, ma che resti unita contro la guerra, i muri, la disoccupazione e il razzismo”. 

Source: www.irpinia24.it