Avellino – Le donne, la politica, il futuro: convegno a Palazzo Caracciolo

La Consigliera Provinciale di Parità, Antonietta De Angelis: “Il ruolo delle amministratrici è quello di stare vicino alle donne che non solo sono pressate da condizioni economiche difficili ma soprattutto bisogna porre fine a qualsiasi forma di violenza che non è solo fisica ma anche psicologica, culturale, istituzionale, economica”

17200058_10210871986349797_1643298704_oAvellino – Oggi, 8 marzo, festa della donna, si è tenuto a Palazzo Caracciolo il convegno “Le donne amministratrici e l’impegno per le comunità”. L’incontro è stato organizzato dalla Consigliera di Parità Reggente della Provincia di Avellino, Antonietta De Angelis, a pochi giorni dal suo insediamento. La giornalista Titti Festa ha coordinato il dibattito. Nella Sala Grasso erano presenti le sindache e le amministratrici della provincia irpina, tra i tanti relatori sono intervenuti il vicesindaco di Avellino Maria Elena Iaverone, il sindaco di Montefalcione Maria Antonietta Belli, la fascia tricolore del comune di Sant’Angelo dei Lombardi Rosanna Repole, l’assessore del comune di Montemiletto Rosa Barletta, il vicesindaco di Teora Rosetta Casciano, l’assessore al personale alle risorse umane Anna Carbone e l’assessore del comune di Avellino Titti Mele. Il dibattito ha ricordato l’importanza della presenza femminile nella società e la partecipazione tangibile che le donne danno ogni giorno con il loro intervento ai processi decisionali nella vita politica e pubblica.

Antonietta De Angelis ha dichiarato: “La data scelta è simbolica, ma non parlerei di festa, ma di focalizzazione delle problematiche del territorio di tutto il mondo femminile. Il mio percorso è lungo, ho collaborato con Imma Lomazzo come sua supplente. Inoltre la mia attività di avvocato mi porta a constatare e a toccare le condizioni della donna, percepisco la parte peggiore che fuoriesce, tutto ciò che è il sommerso che non arriva nei tribunali o nelle denunce. Però grazie all’attività che stiamo svolgendo con i centri antiviolenza a cui partecipo con orgoglio, cerchiamo di aiutare queste donne. Pochi giorni fa Rosetta D’Amelio ha annunciato che il Consiglio Regionale ha stanziato altri 100 mila euro per il progetto antiviolenza”.

“Attraverso questo progetto – conclude la Consigliera di Parità – intendiamo collaborare con le istituzioni e creare una rete con le associazioni, i sindacati, le forze dell’ordine, i tribunali. Come Consigliera per le Pari Opportunità ho la possibilità di focalizzare anche l’aspetto lavorativo della donna, mi batto per eliminare le discriminazioni sul lavoro per tutelare la donna nelle disparità nel trattamento economico. Questo per quanto riguarda la donna che ha il lavoro, ma la maggior parte delle donne non hanno un’occupazione e bisogna creare un forum per da vita ad un’attività di formazione. La donna che non ha un’indipendenza economica  ha difficoltà ad uscire dalla propria casa e quindi ricade nel circuito della violenza familiare. Nei centri antiviolenza oltre alla consulenza psicologica, sociale e legale è previsto un avviamento al lavoro. Dobbiamo attivare una rete di tutela alla donna”.

Sono ancora troppo poche le donne che si occupano di politica. Sant’Angelo dei Lombardi, Grottolella, Montefalcione, Contrada, Santa Lucia di Serino, Santa Paolina, Villamaina, Greci e Sorbo Serpico sono le eccezioni in un panorama in cui primeggiano sindaci, assessori e consiglieri di sesso maschile. Appena 9 su 118 comuni in provincia di Avellino sono amministrati da un sindaco donna, una percentuale bassissima che resta inferiore al 15% anche allargando il campo alla rispettive Giunte comunali. Dati aggiornati al 1 dicembre 2016. In campo lavorativo poco più della metà di coloro che cercano occupazione in Irpinia sono donne: 45 mila su 84 mila, di cui molte in possesso di una laurea, altre di un diploma. Positivo, invece, il dato relativo all’imprenditoria femminile: con oltre il 30% delle imprese gestite da donne, l’Irpinia è tra le prime province in Italia. Dati preoccupanti però sul piano politico regionale; su 523 sindaci appena 27 sono donne, a fronte di 496 uomini. Si registra invece un aumento della componente femminile nella carica di vicesindaco (61 su 332 vicesindaci). Dati in rialzo anche per quanto riguarda le cariche di assessore e presidente del consiglio comunale, mentre nei consigli comunali la regione Campania registra la più bassa incidenza femminile. Il campione di 4.883 consiglieri rileva la presenza di 1.061 consiglieri donna, con un 21,7% sul totale.

Bisogna migliore lo scambio di idee tra le amministratrici che ogni giorno sono impegnate in prima linea. Le donne hanno dimostrato con i fatti che devono ritornare ad essere protagoniste in un mondo così severo. Per aiutare il territorio c’è bisogno di accostarsi con le istituzioni, con le associazioni e con i cittadini. C’è bisogno di potenziare il servizio alle persone, perché essere donna oggi significa anche essere mamma. Il ruolo delle amministratrici è quello di stare vicino alle donne che non solo sono pressate da condizioni economiche difficili ma soprattutto bisogna porre fine a qualsiasi forma di violenza che non è solo fisica ma anche psicologica, culturale, istituzionale, economica. C’è il dovere di partire da un nuovo contesto culturale e sociale, far sì che le donne ritornino ad essere protagoniste nel mondo del lavoro, nelle istituzioni e nella famiglia. Solo così si potrà smascherare quel ruolo di omertà e silenzio che molto spesso copre nomi e volti all’interno delle mura domestiche. Bisogna potenziare il servizio al rispetto della persona e la politica deve comprendere sia l’uomo che la donna.

Source: www.irpinia24.it