Teora – Giornata celebrazione di Giordano Bruno

La manifestazione avrà inizio alle ore 10,00 nella sala Europa e proseguirà con la deposizione di una corona di alloro alla lapide

Epigrafe-a-BrunoIl  nesso che tiene insieme Teora, Giordano Bruno e il “Libero Pensiero” è racchiuso in una lapide la cui epigrafe commemorativa scritta dal filosofo Aldo Masullo così recita: <<Giordano Bruno che nel suo tempo contro la pubblica ipocrisia scelse la morte i cittadini di Teora nell’oggi affamato di libertà ma insidiato dalle nuove ingiustizie ammirano  ricordandone l’esortazione agli uomini i ogni tempo: Convertitevi alla giustizia poiché separati da essa siamo separati da noi stessi>>. Questa lapide rappresenta un contributo alla memoria collettiva e con la sua sistemazione, in piazza Giordano Bruno, Teora ha riavuto nel 2013 un pezzo della sua storia. Infatti già nel 1913 l’Associazione “Libero Pensiero” di Teora decise di dedicare una lapide a Giordano Bruno, ma questo per svariate ragioni non accadde mai. A cento anni di distanza, l’Amministrazione Comunale di Teora, l’Associazione “Libero Pensiero Irpino  Giordano Bruno” di Castelfranci e gli “Amici del Circolo Corradino Luciani” di Teora, hanno voluto onorare quel debito, rendendo tributo al martire della libertà Giordano Bruno e nello stesso tempo hanno onorato la memoria di quei liberi pensatori il cui forte desiderio era quello di apporre nel marmo la testimonianza del popolo irpino che ama la figura del filosofo nolano.

La posa di questa lapide rientra nelle manifestazioni delle “Celebrazioni Bruniane”,  volute ed organizzate in Irpinia dall’Associazione Libero Pensiero Irpino “Giordano Bruno” di Castelfranci in collaborazione con alcune Amministrazioni Comunali.“Le celebrazioni Bruniane” furono svolte la prima volta a Montella il 17 febbraio 2008 in occasione della ricollocazione del busto di Giordano Bruno in piazza Bartoli a 12 anni dalla sua rimozione, rinnovate ogni anno nella stessa Montella furono spostate nel 2013 a Teora, nel 2014 si tennero sia a Teora che a Sant’Angelo dei Lombardi.

Anche quest’anno si terranno a Teora il 18 febbraio 2017.  La manifestazione, organizzata dall’Associazione Libero Pensiero Irpino Giordano Bruno di Castelfranci, dal comune di Teora e dagli Amici del Circolo Corradino Luciani di Teora,  avrà inizio alle ore 10,00 nella sala Europa a Teora e proseguirà con la deposizione di una corona di alloro alla lapide a Giordano Bruno nella omonima piazza. Ricorderanno la figura del filosofo nolano Stefano Farina sindaco di Teora, Generoso Cresta sindaco di Castelfranci, Domenico Forgione sindaco di Gesualdo, Giandonato Giordano scrittore, Susy Scorza Scienze Olistiche, Adriana Maggio presidente Circolo Giordano Bruno di Campagna (SA), Edmondo Marra scrittore, dott. Valerio Saldutti, Felice Storti presidente dell’Associazione libero Pensiero Irpino di Castelfranci, Luciano Luciani storico, gli Amici del Circolo Corradino Luciani di Teora: Antonio Restaino, Tiberio Luciani, Emidio Natalino De Rogatis, Michele Racioppi e Salvatore Di Domenico (King). L’incontro sarà moderato da Fiorella Delli Gatti e intervallato dalle musiche del maestro Gerardino Lardieri e dalle letture del poeta Gaetano Calabrese.

Per cogliere il clima nel quale sono maturate queste iniziative bisogna andare indietro nel tempo, e precisamente alla metà dell’Ottocento.Dopo l’Unità d’Italia, le ragioni del laicismo presero campo progressivamente in segmenti sempre più ampi e trasversali del mondo politico e culturale, e ad essere interessate non furono solo la cultura scientifica e quella filosofico – giuridica, dominate dall’evoluzionismo darwiniano e dal positivismo, ma anche la cultura letteraria.La novità più eclatante, rispetto al periodo preunitario, fu la diffusione di un movimento organizzato che fece come principale ragione di vita l’opposizione alla Chiesa cattolica, al papato, all’idea stessa di religione. Le espressioni più significative di questo movimento furono la massoneria e le associazioni del libero pensiero.Un evento significativo per la nascita del movimento di liberi pensatori e anticlericali organizzati in Italia fu l’Anticoncilio di Napoli promosso nel 1869, in contrapposizione al Concilio Ecumenico Vaticano I, dal deputato Giuseppe Ricciardi (1808-1882).

L’Anticoncilio di Napoli, accanto alla riaffermazione dei principi di solidarietà e di umanitarismo intendeva rivendicare la piena libertà della ragione contro l’autorità religiosa, l’indipendenza dell’individuo contro il dispotismo della Chiesa e dello Stato, l’abbattimento del potere temporale dei Papi.L’avvenimento aveva suscitato grande richiamo e risonanza nazionale ed internazionale. Ad esso avevano dato adesione intellettuali e politici italiani e stranieri, liberi pensatori di tutto il mondo civile, logge massoniche, società operaie ed artigiane, raggruppamenti democratici e persino un comitato per l’emancipazione delle donne. Al congresso vi partecipò una nutrita rappresentanza irpina, nonostante l’azione di informazione e sorveglianza preventiva messa in atto dalla Pefettura di Avellino sugli eventuali partecipanti irpini all’evento. Lo storico Mario Garofalo nel suo libro “Anarchici d’Irpinia” (Terebinto Edizioni) ci da i nomi dei partecipanti irpini,  nomi tratti dall’elenco stilato dallo stesso Ricciardi in un volume dedicato all’Anticoncilio. “Figuravano Antonio Piscopo di Pratola Serra, delegato a rappresentare la Loggia di Viareggio, il maestro elementare e poeta Michele Villani, originario di Altavilla Irpina, rappresentante i liberi pensatori di Nocera dei Pagani, Mario Belli di Avellino, delegato alla rappresentanza di alcuni soldati della “Brigata Modena” di Piacenza, ben quattordici liberi pensatori  provenienti da Rotondi, Francesco Cecere, presidente del Comitato Operaio repubblicano di Cervinara, il prof. P. G. Gaggia di Avellino, da Andretta Nicola Luongo e Domenico Miele, da Sant’Angelo dei Lombardi il patriota Camillo Miele, da Avellino Francesco Montuori e Francesco Plantulli, il satirico direttore del periodico “Le Forche Caudine”. Da Taurasi, infine, era intervenuta la nobildonna Emilia Maffei, del comitato napoletano per l’emancipazione delle donne italiane, fondato e presieduto dalla garibaldina repubblicana Giulia Caracciolo, contessa di Cigala”.

Nel 1889, molti liberi pensatori di tutto il mondo,  danno il loro sostegno al fondo per la costruzione del monumento a Giordano Bruno in piazza Campo de’ Fiori a Roma, dove il filosofo venne arso vivo il 17 febbraio 1600 per ordine della Chiesa Romana. Nel 1903 fu fondata, per iniziativa di alcune personalità politiche, tra le quali il primo deputato socialista Andrea Costa e il dirigente repubblicano Arcangelo Ghisleri, l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno, che proprio nel nome del martire del libero pensiero, unificò molti gruppi laicisti e libertari.L’erezione del monumento a Giordano Bruno in Campo dei Fiori lasciò un’ampia risonanza anche nell’avellinese, dove vi fu un netto risveglio dello spirito anticlericale, sotto la spinta delle forze radicali e socialiste. E proprio per dare maggiore impulso a questa azione fu fondata, il 21 novembre 1904, in nome di Giordano Bruno, la sezione avellinese della Federazione Internazionale del “Libero Pensiero”, alla quale aderirono, in massima parte, i massoni di tendenze radical – socialiste.

A presiedere la sezione , il cui programma si definiva laico democratico, sociale, fu chiamato l’esponente repubblicano Nicola Ferrara a cui succedette il prof. Fedele Bersanetti che fu costretto a dimettersi nel 1910 per essersi schierato contro i Partiti Popolari in occasione delle elezioni amministrative. Nel settembre del 1911 infine ne assunse la presidenza lo stesso venerabile della loggia Aurora, l’avvocato Tranquillino Benigni. Nelle attività del Libero Pensiero un ruolo di rilievo fu anche svolto dalla partecipazione femminile: Giovannina Morrone, moglie dell’esponente socialista Ferdinando Cianciulli, nell’agosto del 1911 nei locali del Libero Pensiero di Avellino tenne una conferenza sul tema “La donna di fronte al clericalismo”.Nel 1907 venne costituita l’Associazione studentesca anticlericale, assai attiva sino alla vigilia della grande guerra, che contava i suoi esponenti di punta nei giovanissimi Guido Dorso e Sinibaldo Tino. Nel campo pubblicistico, la Sezione del Libero Pensiero diede nel 1908 alle stampe un proprio periodico, “L’Avvenire Irpino”, che condusse una dura, anche se generica, polemica anticlericale. Più moderato nell’impostazione fu il periodico “La Fiaccola”, che si avvalse della collaborazione, tra gli altri, anche di Guido Dorso, il quale, in un articolo sul problema anticlericale, apparso sul numero del 27 gennaio del 1914, dopo aver constatato la ripresa di vitalità dell’anticlericalismo dopo un lungo periodo di vita grama, ravvisò la necessità di mutare il contenuto e le basi del vecchio settarismo, poiché l’anticlericalismo non poteva più seguire l’indirizzo di ieri, ma doveva guardare all’avvenire. La laicizzazione completa dello Stato andava perseguita, secondo Dorso, attraverso il metodo della libertà, non mostrando “la Chiesa nemica della eterna libertà ma di quella interna, non ostile agli uomini nuovi, ma alle coscienze. E’ necessario opporre una spiritualità ad un’altra”.

“ Alle impostazioni Dorsiane non aderì il nascente movimento socialista irpino, il cui nucleo dirigente, da Pagnotta, a Franza e a Cianciulli, era quasi tutto di estrazione e formazione massonica. Prototipo ideale di militante socialista che veniva additato alle masse era Corradino Luciani, una sorta di santo laico, propagandista e pubblicista socialista di Teora emigrato negli Stati Uniti, dove morì nel 1909 esclamando: né preti, né croci. Il Luciani, infatti, aveva condotto in Alta Irpinia vivacissime polemiche contro il fanatismo religioso, a suo giudizio eccitato dai vili liguorini.” (Francesco Barra in  Chiesa e Società in Irpinia dall’Unità al Fascimo).

“Portavoce di tale polemica antireligiosa fu il periodico “Il Grido”, fondato e diretto dal montellese Ferdinando Cianciulli (1881-1922), pioniere ed apostolo del socialismo irpino, che condusse serrate polemiche anticlericali, dirette contro il vescovo di Nusco monsignor Scarpini e, soprattutto,  contro il suo successore monsignor Paulini, nel quale il Cianciulli ravvisava il vero tipo di prete moderno, che ha cessato di essere sacerdote per diventare carabiniere degli interessi padronali.La lotta anticlericale (strappare tutti i popoli all’oppressione dei dogmi e delle Chiese) ed il favoreggiamento di quelle forze politiche, sociali e culturali, portatrici di valori laici e democratici costituivano appunto la finalità istituzionale del Libero Pensiero. Di fatti la sezione di Avellino, che nella provincia rimase pressocchè isolata, (si ha notizia di un’altra sezione del Libero Pensiero, a Teora, con 40 soci,)  – svolse una notevole azione di sostegno dei Partiti Popolari e della massoneria, dei candidati politici raccomandati dalle logge, il suo declino, abbastanza rapido a partire dal 1911, coincise proprio con lo sfascio della Unione dei Partiti Popolari.” (Mario Garofalo in Alle origini del socialismo in Irpinia, Ferdinando Cianciulli).

La Sezione del Libero Pensiero di Teora si intitolava a Giordano Bruno e fu fondata ed aperta dal Cav. Pasquale Luciani, sindaco del comune dell’Alta Irpinia, insieme ad altri 40 teoresi, per onorare la memoria del figlio Corradino, un libero pensatore, giornalista e sindacalista che dedicò la sua breve esistenza agli ultimi. Corradino scriveva per il giornale “Il Grido” di Montella, diretto da Ferdinando Cianciulli. Recatosi in America collaborò con tantissime testate giornalistiche di ispirazione socialista. Volle comprendere da vicino quali fossero le condizioni di estrema miseria dei nostri connazionali nelle miniere. Inoltre fu un tenace attivista nella organizzazione del movimento operaio e socialista americano. La sua vita fu breve ma intensa, morì a soli 25 anni a Chicago in America. Nel ricordo di Ferdinando Cianciulli ne “Il Grido” del 12 – 13 febbraio 1910: “Venticinque anni son troppi per chi ha triste la vita; ma pochi per chi serra nel petto una fiamma e la speranza”.

Luciano Luciani

 

 

 

 

 

 

 

Source: www.irpinia24.it