Ospedaletto – Cittadinanza onoraria per la coppia Dello Russo e Di Febbo

Orlando Dello Russo: "Se posso dare un consiglio dico di non soffrire, di non tenersi tutto dentro. Oggi il mondo è cambiato e i pregiudizi sono diminuiti"

orlandoOspedaletto d’Alpinolo – Orlando Dello Russo e Bruno Di Febbo sono una coppia gay e la loro storia d’amore dura da 53 anni. Orlando a 18 anni è stato costretto a lasciare il suo paese a causa dei pregiudizi dei concittadini. Ha scritto un libro insieme al suo compagno in cui racconta la sua adolescenza difficile. Esattamente 53 anni dopo Orlando ritorna ad Ospedaletto per ricevere la cittadinanza onoraria dal sindaco Antonio Saggese condivisa dall’intero consiglio comunale. 

I due oggi vivono a Pineto, in Abruzzo, ma si sono conosciuti in Germania dove facevano i fiorai. Da quando sono tornati in Italia hanno lottato per vedere riconosciuti i loro diritti. Orlando e Bruno ospitarono nella loro casa il figlio della sorella di Orlando, un bambino di 5 anni che ha vissuto con loro per 19 anni, che hanno cresciuto come un figlio e al quale è stato confessato il loro amore fin dal primo momento. Nel 2014 si sposarono con rito religioso davanti a don Gianni Di Marco, vicario episcopale ecumenico in Abruzzo. Il 25 settembre 2016 hanno celebrato la loro unione con rito civile dinanzi al sindaco di Pineto. 

Orlando racconta – ”Sono davvero emozionato, questa manifestazione mi ha colpito al cuore, non lo avrei neanche sognato un momento del genere. Ci conoscono in tutta Italia, ma quello che provo qui è davvero un sentimento enorme. Ho lasciato un paese povero, lo ritrovo rinato, completamente diverso da quando sono andato via. C’erano tanti pregiudizi”. Dello Russo continua – “Ero ragazzo, oggi ho 70 anni. Allora avevo 18 anni e vedevo i femminielli arrivare per la Candelora in paese. Con i carri pieni di fiori, ballavano tutta la notte. Si lasciavano andare. Io vendevo tamburelli e castagne. Loro dopo una notte di festa invocavano la Madonna. Quella Madonna che nel medioevo liberò da morte certa due sodomiti legati ad un albero. Li volevano far patire il freddo e la fame e vennero salvati da Mamma Schiavona, la Madonna nera, ora patrona dei gay”. Orlando conclude - “Sono dovuto scappare. Non riuscivo a stare bene, mi correggevo nelle movenze perché mi sentivo osservato. Questa comunità però mi ha insegnato tanto, e con l’onestà di uno ospedalettese ho vissuto la mia vita altrove. Se posso dare un consiglio dico di non soffrire, di non tenersi tutto dentro. Oggi il mondo è cambiato e i pregiudizi sono diminuiti”.

Source: www.irpinia24.it